Dott. Google? Sì, grazie, ma senza rinunciare al medico

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Sono 3,2 miliardi le persone in tutto il mondo che oggi hanno accesso a internet. E la salute è uno degli argomenti più cliccati. Secondo una recente indagine di Gfk Eurisko, nel nostro Paese sono in aumento coloro che utilizzano i nuovi media digitali come canale di informazione su medicina e benessere.

Parliamo di 11 milioni di italiani, per i quali siti web, ma anche blog, forum e soprattutto social media sono diventati una fonte irrinunciabile di informazioni su questi temi.

Ma può il dott. Google sostituire il professionista reale?

I dati di Gfk Eurisko dicono di no: l’82% degli intervistati dichiara di rivolgersi comunque al medico di famiglia, il 62% allo specialista e il 37% al farmacista. Una conferma a questo trend arriva dall’Europa e, per la precisione, dal Belgio. Secondo uno studio dell’Università di Leuven, infatti, il web non rappresenta una minaccia per i camici bianchi, ma può al contrario essere un supporto per migliorare la comunicazione con il paziente.

La ricerca

La ricerca, pubblicata sul British Journal of General Practice, ha coinvolto più di 700 cittadini belgi, per la maggioranza donne, di età compresa tra i 18 e i 75 anni. Il 97,36% usa internet come minimo una volta al giorno e il 76,4% va dal medico almeno una volta all’anno. I partecipanti sono stati sottoposti a un questionario per valutare in quale modo le informazioni online in ambito salute influenzino le loro azioni, il loro comportamento e le loro emozioni.

I risultati

Per l’80% delle persone coinvolte le notizie raccolte sul web non portano a percepire i propri sintomi in maniera più intensa o grave. Tuttavia, il 60% dichiara di non sentirsi del tutto rassicurato da quello che legge, mentre il 30% è anzi più preoccupato. Ma le risposte di internet non vengono considerate come oro colato: infatti, il 56% degli intervistati considera i professionisti sanitari più affidabili e rassicuranti rispetto al dott. Google. Più della metà dei partecipanti, il 57%, consulta il proprio medico dopo una ricerca online, percentuale che aumenta tra le persone più anziane.  

Web: quali problemi necessitano di un consulto medico?

Un altro aspetto interessante riguarda l’automedicazione, cioè l’assunzione di un farmaco o di una terapia senza la supervisione di un medico. Questo comportamento non viene mai messo in atto dal 71% delle persone intervistate, indipendentemente dai risultati letti su Google o altri motori di ricerca. Anzi, grazie alle informazioni raccolte il 13% si rende conto di non aver bisogno di interventi terapeutici: reazione, questa, forse dovuta al fatto che frequentemente ci si rivolge al web per disturbi lievi, e spesso è proprio grazie a questo strumento digitale che ci si rende conto di quali problemi necessitino davvero di un consulto.

Le conclusioni

In conclusione, internet non rappresenta una minaccia per i sanitari. Lo conferma un gruppo di medici a cui i ricercatori belgi hanno mostrato i risultati dei questionari, per raccogliere il loro punto di vista su come la divulgazione scientifica in rete abbia influenzato il rapporto con i pazienti. La risposta è stata positiva: chi si è informato prima della visita appare più consapevole dei propri sintomi e più recettivo quando si tratta di discutere e comprendere le soluzioni terapeutiche che il medico gli propone.

Internet: supporto per la comunicazione 

Internet non è un sostituto, dunque, ma un supporto per la comunicazione tra i professionisti della salute e i loro assistiti. Fondamentale è però la questione delle fonti: i medici dovrebbero indirizzare i propri pazienti verso siti affidabili e accertarsi che non si facciano incantare dalle bufale di cui il web purtroppo è invaso.

Dott.ssa Martina Laccisaglia

Centro Studi Comunicazione sul Farmaco, Salute e Società – Università Statale di Milano

 

Per approfondimenti:

Van Riel N, et al. The effect of Dr Google on doctor– patient encounters in primary care: a quantitative, observational, crosssectional study. BJGP-2017-0833.

Wise J. Online health searching can help doctor-patient relationship, study finds. BMJ 2017

Gfk. Social e video: il futuro della comunicazione sulla salute. Comunicato stampa maggio 2017

 

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Martina Laccisaglia

Esperta di comunicazione in area salute. Collabora con il Centro Studi Comunicazione sul Farmaco, Salute e Società della Statale di Milano. Maggiori info sul nostro collaboratore