Emicranie con giunto e congiunta

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Da bambino aveva più paura della zia che dell’emicrania, ché anzi si godeva le aure fantasmagoriche che ne precedevano gli attacchi, con pure “una persistente sensazione di freddo alle ginocchia”.

Si può intanto azzardare un calembour su queste “giunture gelide” collegate alle cefalee che per tutta la sua vita accompagnarono il medico matematico filosofo pavese Girolamo Cardano: inventore del giunto cardanico appunto.

Aveva dimostrato pure l’impossibilità del moto perpetuo e capito ch’è una causa ambientale [al caso piume d’uccello] a scatenare l’asma, ma solo alla fine della vita confidò/confessò a settant’anni – nella sua autobiografia postuma De vita propria – che sin da ragazzino “Io mi dilettava non poco di tal miracolose visioni [presaghe d’emicrania] che guardavo estasiato, talché la mia zia [era un figlio illegittimo, allevato a parte] una volta mi dimandò che cosa vedessi, ma per quanto fanciullo io dissi fra me “se confesso essa potrebbe indignarsi… ed interdirmi il festoso godimento”.

Che ci fosse di tanto festoso in quei prodromi di malditesta Girolamo anche l’accenna: “… erano figure diafane, ma non tanto da non sembrare consistenti, né tanto dense da non essere trasparenti alla vista”. Ed elenca: “… vestimenta di varie foggia… teatri… gente… figure corporee non mai vedute prima… fortezze, case… animali e boschi e selve e altro che non tenni a mente”.

Perché mai la Zia avrebbe dovuto ‘indignarsi’ per tali aure preemicraniche?
Basta poca malizia per sospettare che in quei deliri che Gerolimino non tenne a mente ce ne fossero di erotici. E la loro collocazione nell’anticiparsi del dolore porta ad una diagnosi retrograda di latente masochismo…
Direi che per stavolta può bastare.

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Sergio Angeletti

Presidente vicario dell'ASMI­ - Associazione Stampa Medica Italiana nell'FNSI­ - Federazione Nazionale Stampa Italiana. Maggiori info sul nostro collaboratore