Dopo le forbici, il coltellino svizzero per il taglia-incolla del Dna

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Credit photo: Rappresentazione della proteina Cpf1 usata per fare la Crispr (fonte: Pablo Alcón / University of Copenhagen) © ANSA
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La Crispr, la tecnica che taglia-incolla il Dna, non ha solo potenti “forbici molecolari”: può contare infatti su un vero “coltellino svizzero” multiuso.

A cosa serve?

Tale “coltellino” permette di svolgere più funzioni e rendere molto più preciso il trasferimento di nuove sequenze genetiche.

Tutto questo è permesso grazie alla “mappa” del funzionamento delle proteine alla base della Crispr, realizzata dai ricercatori dell’università di Copenhagen. Il lavoro è pubblicato sulla rivista Nature Structural & Molecular Biology.

Le considerazioni

“Il taglio del Dna si fa con una molecola composta da Rna e proteina. Noi, per la prima volta, abbiamo descritto la struttura atomica di una di queste proteine dopo aver tagliato il Dna e raccolto informazioni finora mancanti sul loro funzionamento“, spiega all’ANSA Stefano Stella, uno degli studiosi del gruppo guidato da Guillermo Montoya.

Lo hanno fatto per due delle proteine più usate in questa tecnica, la Cpf1 e la Cas9. Per esempio queste proteine svolgono diverse funzioni: devono riconoscere le sequenze di Dna e “aprire” solo quelle corrette, in modo da poter procedere al taglio.

Le conclusioni

“La proteina è come un corpo unico da cui “escono” diverse funzioni, come i vari strumenti di un coltellino multiuso. Il taglio del Dna è solo una di queste. Può infatti legarsi ad una determinata sequenza e cambiarla, o aiutare a capire come si muove un’area del genoma”, continua Stella.

Nel futuro

Conclude: ”Dal momento che si scoprono continuamente nuovi utilizzi di queste “proteine-Crispr”, è fondamentale per i ricercatori sapere in modo esatto dove “attaccare e aggiungere nuove funzioni alle proteine per fare nuovi interventi nel Dna in modo più razionale”

 

Fonte:

Ansa 

Credit photo: Rappresentazione della proteina Cpf1 usata per fare la Crispr (fonte: Pablo Alcón / University of Copenhagen) © ANSA