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Allarme Rosso nella Scienza: L’Epidemia Silenziosa delle Frodi Scientifiche Minaccia il Progresso

By Redazione

June 06, 2025

Viviamo in un’epoca in cui la scienza e la tecnologia permeano ogni aspetto della nostra vita, promettendo soluzioni a problemi complessi, dalla salute globale alle sfide ambientali. Ma cosa succede quando le fondamenta stesse di questo edificio – le pubblicazioni scientifiche – vengono minate da un’ondata crescente di frodi? La situazione, come descritta da numerosi esperti e rapporti recenti, tra cui un’inchiesta approfondita che sembra trarre spunto da fonti come “The Observer” e “The Conversation”, e analisi puntuali come quelle apparse su riviste del calibro di “Science”, è diventata “spaventosa”. Ogni anno, decine di migliaia di articoli scientifici fraudolenti vengono pubblicati, compromettendo la ricerca medica, ostacolando lo sviluppo di farmaci e mettendo a repentaglio promettenti carriere accademiche. Il 2023 ha visto un record di oltre 10.000 ritrattazioni di articoli da parte delle riviste, ma questa cifra, secondo gli analisti, è solo la punta dell’iceberg di una frode scientifica dilagante. Il Contesto: Un Sistema Sotto Pressione Per comprendere la portata del problema, è necessario fare un passo indietro e analizzare il funzionamento del mondo accademico e delle pubblicazioni scientifiche.

  1. “Publish or Perish” (Pubblicare o Perire): La carriera di un ricercatore è intrinsecamente legata al numero e alla qualità delle sue pubblicazioni su riviste scientifiche. Promozioni, finanziamenti per la ricerca e persino la stabilità del posto di lavoro dipendono da questo. Questa pressione costante, nota come “publish or perish”, incentiva la produttività, ma può anche spingere verso scorciatoie o, nei casi peggiori, verso comportamenti fraudolenti. Università e enti finanziatori hanno a lungo utilizzato le pubblicazioni come metrica principale per valutare i ricercatori.
  2. La Peer Review (Revisione tra Pari): Teoricamente, il guardiano della qualità scientifica è la peer review. Prima che un articolo venga pubblicato, viene inviato a esperti dello stesso settore (i “pari”) che lo valutano criticamente in forma anonima. Questo processo dovrebbe identificare errori, debolezze metodologiche e, idealmente, frodi. Tuttavia, i revisori sono spesso volontari oberati di lavoro, che tendono a presumere la buona fede degli autori e non sempre hanno gli strumenti o il tempo per condurre indagini approfondite su possibili frodi. Inoltre, come vedremo, anche questo sistema può essere manipolato.
  3. Il Business delle Riviste Scientifiche: Le riviste accademiche operano secondo diversi modelli di business. Tradizionalmente, si basano su abbonamenti costosi pagati da biblioteche universitarie e istituti di ricerca. Un modello più recente, l'”open access”, rende gli articoli gratuiti per i lettori, ma spesso addebita agli autori (o alle loro istituzioni) tariffe di pubblicazione (APC – Article Processing Charges), che possono ammontare a migliaia di euro. Questo crea un potenziale conflitto d’interessi: per alcune riviste, accettare più articoli significa maggiori entrate.

L’Industria della Frode: Le “Paper Mills” Al centro di questo scandalo internazionale ci sono le cosiddette “paper mills” (fabbriche di articoli). Queste organizzazioni oscure, nate inizialmente in Cina dove la pubblicazione era un requisito stringente per la promozione di giovani medici e scienziati, producono e vendono articoli scientifici fraudolenti su commissione. Forniscono studi fabbricati, spesso basati su template in cui nomi di geni o malattie vengono inseriti casualmente tra tabelle e figure fittizie. Alcuni offrono persino “pacchetti completi” che includono l’acquisto di posizioni come autore su articoli già pronti, la manipolazione delle citazioni e persino la corruzione di editori di riviste o l’infiltrazione di propri agenti come “guest editor” per garantire la pubblicazione di materiale falsificato. La pratica si è diffusa a macchia d’olio, coinvolgendo India, Iran, Russia, stati dell’ex Unione Sovietica ed Europa orientale. I prodotti di queste “fabbriche” possono sembrare articoli legittimi, ma spesso contengono dati duplicati, immagini manipolate (a volte generate goffamente da IA) o un linguaggio scientifico storpiato (come “bosom peril” invece di “breast cancer”). Inquietante è il fatto che questi articoli fraudolenti possano finire in grandi database utilizzati, ad esempio, nella scoperta di farmaci, inquinando la base di conoscenza scientifica. Le Conseguenze Disastrose L’impatto di questa marea di “scienza spazzatura” è profondo e multiforme:

La Manipolazione della Peer Review e il Ruolo dell’IA I truffatori hanno imparato a eludere o manipolare anche il processo di peer review. Alcuni creano “peer review rings”, circoli di scienziati corrotti che si forniscono recensioni positive a vicenda. Le paper mills possono persino creare falsi peer reviewer, impersonando scienziati reali, o corrompere editori. María de los Ángeles Oviedo-García, una professoressa spagnola, dedica il suo tempo libero a scovare recensioni sospette, definendo il fenomeno “review mills”. Segnali d’allarme includono recensioni brevissime, richieste di citare il lavoro del revisore anche se non pertinente, o recensioni identiche per studi molto diversi. L’intelligenza artificiale (IA) sta aggiungendo un ulteriore livello di complessità. Viene usata non solo per generare testo e immagini per gli articoli falsi, ma, secondo nuove ricerche, anche per scrivere le stesse peer review, spesso tramite strumenti come ChatGPT. La Risposta: Tra Rilevamento e Riforme Sistemiche Nonostante la gravità della situazione, la comunità scientifica e alcuni editori stanno iniziando a reagire.

Uno Sguardo al Futuro La lotta contro le frodi scientifiche è una corsa agli armamenti. Mentre i sistemi di rilevamento migliorano, anche i truffatori affinano le loro tecniche. Bernhard Sabel, un neuropsicologo tedesco, ha sviluppato un rilevatore di paper-fake che, seppur con un tasso di falsi positivi, ha stimato che nel 2020 fino al 34% degli articoli di neuroscienze e il 24% di quelli di medicina potrebbero essere stati inventati o plagiati – cifre ben superiori al 2% stimato da un rapporto degli editori del 2022. La sfida è immensa. Come sottolinea Bodo Stern, ex editor di Cell, “abbiamo così tante riviste che tutto può essere pubblicato”. Finché la domanda di pubblicazioni facili rimarrà alta, alimentata da un sistema che premia la quantità sulla qualità, le paper mills continueranno a prosperare. Cambiare la cultura accademica, incentivare la ricerca rigorosa e trasparente, e sviluppare meccanismi di controllo efficaci sono passi fondamentali. La credibilità della scienza, e con essa la nostra capacità di affrontare le grandi sfide del futuro, dipende da questo. La speranza risiede nella crescente consapevolezza del problema e negli sforzi concertati di ricercatori onesti, istituzioni illuminate e una parte del mondo editoriale per arginare questa deriva e “ripristinare la fiducia nella scienza”.

 

Di questo e molto altro se ne parlerà con il prof. Sergio Angeletti nel webinar in programma il 6 giugno alle ore 13:15 Fonti: