Una nuova scoperta: cellule prodotte in laboratorio potrebbero far tornare l’udito

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I ricercatori hanno trovato un modo per far tornare l’udito, aumentando a 11.500 il numero delle cellule ciliate presenti nell’orecchio.

Questo è quanto emerso da uno studio condotto su cavie da laboratorio, a partire dalle quali sono state generate nuove cellule ciliate.

“La morte delle cellule ciliate rappresenta il 90% delle cause di perdita dell’udito”  

Se nuove e più approfondite ricerche confermerano la funzionalità di queste cellule, esse potranno essere utilizzate su larga scala per aiutare milioni di persone in tutto il mondo a tornare a sentire.

 

La perdita dell’udito e le cellule ciliate

Una delle cause più comuni della perdita dell’udito è il danno alle migliaia di cellule ciliate trovate nell’orecchio interno. Queste cellule rilevano e traducono le onde sonore in segnali nervosi, permettendoci di sentire il suono. Hanno dunque un ruolo cruciale per l’udito. Tuttavia sono sensibili ai danni causati da rumore eccessivo, età avanzata o alcuni farmaci e, in caso di danneggiamento, non sono in grado di rigenerarsi.

 

Secondo i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC), le lesioni sensoriali delle cellule ciliate rappresentano il 90% dei casi di perdita dell’udito negli Stati Uniti. Nel frattempo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riferisce che circa “360 milioni di persone in tutto il mondo hanno perso l’udito e 32 milioni di questi sono bambini“.

 

L’idea

Ma cosa succede se queste cellule ciliate potessero essere rigenerate? Questa è l’idea dietro uno studio condotto da un team di scienziati dell’Università di Harvard e del Massachusetts Institute of Technology (MIT). La loro ricerca è da tempo in corso ed è ora pubblicata sulla rivista Cell Reports

 

Lo studio

Nel 2012 Albert Edge, lo scienziato che ha guidato la ricerca, ha scoperto delle cellule staminali nell’orecchio chiamate Lgr5 +. Queste sono state trovate anche nel rivestimento dell’intestino umano, dove si rigenerano attivamente ogni otto giorni. Il team di Edge ha trovato un modo per indurre queste cellule staminali a svilupparsi nelle cellule ciliate invece che in quelle intestinali.

Dopo aver preso le cellule Lgr5 + dai topi, le hanno indotte a dividersi all’interno di un terreno di coltura speciale. Questo ha aumentato il numero di cellule Lgr5 + di due migliaia. Le cellule staminali sono state quindi trasferite in un diverso tipo di coltura di crescita, al quale sono stati aggiunti alcuni prodotti chimici che hanno trasformato le cellule Lgr5 + in 11.500 cellule ciliate.

 

Un grande anticipo

Ogni orecchio umano ha circa 16.000 cellule ciliate nella sua coclea, componente dell’orecchio interno che fa parte dell’organo uditivo, divise in esterne e interne, ognuna con un ruolo specializzato nella gestione del suono.

Le cellule ciliate sviluppate in laboratorio sembrano avere molte caratteristiche simili a quelle presenti nella coclea, tuttavia potrebbero non essere ancora pienamente funzionali. Il team ha infatti testato la loro tecnica su un campione di tessuto di un orecchio sano preso da un paziente con tumore al cervello e il risultato non è ancora soddisfacente in quanto le cellule ciliate non si sono trasformate come ci si aspettava.

 

Jeff Corwin, professore di neuroscienze e esperto di rigenerazione delle cellule ciliate dell’Università della Virginia School of Medicine che non ha partecipato allo studio, ha dichiarato di aver trovato la ricerca molto impressionante definendola “un grande anticipo” nella rigenerazione delle cellule uditive sensoriali.

Mentre il team lavora per continuare a migliorare i propri metodi, Edge ha affermato che le cellule ciliate sviluppate in laboratorio hanno un’applicazione immediata: possono essere infatti prodotti e utilizzati grandi gruppi di cellule per testare i farmaci e identificare quali composti possono guarire le cellule ciliate danneggiate o indurre la rigenerazione.

 

Fonti:

http://www.livescience.com/57952-scientists-grow-hair-cells.html

http://www.cell.com/cell-reports/abstract/S2211-1247(17)30136-5?_returnURL=http%3A%2F%2Flinkinghub.elsevier.com%2Fretrieve%2Fpii%2FS2211124717301365%3Fshowall%3Dtrue

http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs300/en/