Ecco il nuovo kit diagnostico in grado di distinguere influenza normale da COVID-19

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Il Covid-19 e l’influenza hanno davvero tanti punti in comune infatti entrambe sono malattie virali, colpiscono le vie respiratorie e possono causare sintomi simili. L’Oms, ovvero l’Organizzazione Mondiale della Sanità riporta come sintomi più comuni del coronavirusla febbre, tosse secca e stanchezza.Tuttavia non sono i soli: infatti possono presentarsi anche brividi, dolori muscolari, mal di testa, mal di gola, diarrea, congestione nasale, vomito, diarrea. L’insieme di questi sintomi sono però comuni anche alla classica influenza. Andando a scovare qualcosa di più tipico del Covid-19, ma certamente non esclusivo, possiamo trovarela perdita di gusto e olfatto, respiro corto e difficoltà nella respirazione.

Oggi, grazie al kit per la diagnosi differenziale messo a punto da Clonit, Società italiana biotech attiva dal 1987 nella ricerca e sviluppo di sistemi diagnostici di biologia molecolari, i medici, e non solo, potranno avere uno strumento in più per discriminare fra influenza e Covid. Per approfondire l’argomento ne abbiamo parlato con il dr. Carlo Roccio, presidente di Clonit.

Dr Carlo Roccio – Presidente Clonit
  1. Gentile dr. Roccio prima di parlare del kit per la diagnosi differenziale fra influenza e Covid, possiamo accennare e descrivere brevemente le caratteristiche dei virus influenzali ( A e B)e quelle del virus  SARS- CoV 2

I Virus Influenzali sono virus a RNA appartenenti al genere Orthomyxovirus, e, in base alle caratteristiche antigeniche delle loro Proteine di superficie si dividono in tre diversi tipi: A,B e C. Il Virus di tipo A è un virus aviario associato a epidemie e pandemie che si possono diffondere su scala mondiale. Il Virus B è responsabile dell’insorgere di piccole epidemie su scala locale e causa malattia meno grave del virus A, mentre il Virus dell’Influenza C infetta solo l’uomo ed è geneticamente stabile e poco patogeno.

I CoronaVirus sono una vasta famiglia di Virus a RNA, ma solo sei (229E, NL63, OC43, HKU1,MERS, CoV, SARSCov) erano precedentemente noti per la capacità di infettare gli esseri umani; quindi il  SARS-CoV-2 è il settimo.

Come altri Coronavirus, SARS-CoV-2 presenta quattro proteine strutturali, note come: Proteina S (spike), Proteina E (involucro) , Proteina M (membrana) e Proteina N (nucleocapside); La Proteina N contiene il Genoma a RNA mentre le proteine S, E e M creano insieme l’inviluppo Virale. La Proteina Spike, è quella che permette al Virus di attaccarsi alla membrana della cellula ospite.

  1. Come vengono identificati  i virus ?

Fino alla scoperta della P.C.R  (Polimerase Chain Reaction- Reazione della Polimerasi a Catena) da parte di  K.Mullis nel 1985, per ricercare e identificare i Virus nei materiali biologici venivano utilizzati due metodi, la coltura cellulare e il dosaggio degli anticorpi specifici verso il  Virus. La coltura cellulare è un metodo molto indaginoso, con tempistiche di rilascio dei risultati relativamente lungo e per alcuni versi anche pericoloso per gli operatori, con la ricerca anticorpale si sono potuti sviluppare metodi in grado di distinguere la risposta anticorpale precoce (IgM) dalla risposta anticorpale neutralizzante (IgG) . La scoperta e la diffusione nei Laboratori di Analisi Cliniche della P.C.R. ha permesso di Identificare direttamente il Genoma Virale e di poterlo anche quantizzare, eliminando i dubbi relativi ai tempi di comparsa degli anticorpi e alla specificità nella identificazione che nel metodo Molecolare-Genomico è del 100%. 

  1. Qual è il principio su cui si basa il KIT prodotto da Clonit e perché è stato realizzato

Partendo dalla seconda parte della domanda: Il Kit della Clonit FluA-FluB-CoV-2 è stato realizzato  per dare risposta ad una necessità oggettiva del Medico che, dovendo elaborare una diagnosi differenziale in soggetti con la medesima sintomatologia (febbre, tosse ) comuni sia al COVID-19 che alle sindromi influenzali autunno-invernali, necessita di una risposta veloce e sicura sulla presenza dell’agente eziologico specifico. Il Kit è stato quindi progettato usando la metodica di Multiplex Real Time PCR e implementato seguendo le linee guida rilasciate dal CDC di Atlanta; esso contiene tre set di primers/probes (FluA-FluB e SC2) oltre a quelli specifici per l’analisi del gene RNase P umano.

La rilevazione dei virus dell’influenza A viene effettuata mendiante l’utilizzo di oligonucleotidi selezionati in una regione evolutivamente ben conservata del gene della matrice (M1); la scelta per l’identificazione del virus dell’influenza B è caduta anch’essa in una regione conservata del gene non strutturale 2 (NS2), così come SARSCoV-2 viene individuato mediante primers e probe disegnati su una regione evolutivamente conservata dell’estremità 3’ del genoma, includendo la porzione carbossi-terminale del gene nucleocapside (N)

  1. Il risultato, dai dati e studi in suo possesso,  è affidabile? E tale risultato dipende o è a prescindere dal prelievo

Grazie alle prove effettuate e raccomandate per la sottomissione alla marcatura CE-IVD il test risulta pienamente rispondente alla normativa. Per la capacità intrinseca di rilevare l’RNA del gene RNase P umano, il test è in grado di valutare l’idoneità del prelievo eseguito sul paziente grazie all’identificazione della sua cellularità; inoltre è utile come controllo dell’intero
processo, dalla fase di estrazione a quella di retro-amplificazione, fornendo un ottimo strumento di valutazione
dell’esecuzione del test su tutti i livelli.

  1. E nel caso di falsi positivi?

I risultati “falsi Positivi” sono da ricondurre a due principali cause: l’inquinamento ambientale da cloni derivati da precedenti amplificazioni, oppure da carry-over nelle operazioni di pipettamento sia manuale che automatizzato. Per evitare questi eventi è stato introdotto un controllo interno che riconosce i precedenti amplificati e annulla automaticamente l’analisi con risultato falsamente positivo.

  1. Chi utilizzerà il Kit messo e soprattutto i medici di base sono a conoscenza di questo altro aiuto che possono avere in questo momento particolare?

Il Kit Clonit (FluA-FluB-Covid) può essere utilizzato solo all’interno di Laboratori autorizzati dall’Autorità Sanitaria alla esecuzione di esami con metodi di Biologia Molecolare. Fortunatamente la situazione emergenziale e la disponibilità di Apparecchiature automatiche e semi-automatiche  per l’estrazione e purificazione di Acidi Nucleici e per l’amplificazione genica, ha favorito la crescita numerica di tali Laboratori, garantendo la qualità analitica e la disponibilità delle analisi Genomiche Molecolari che sono considerate il Gold Standard per la diagnosi di Covid-19 

Rispetto alla informazione ai Medici di Base e Ospedalieri della disponibilità del nuovo kit per la diagnostica differenziale di Flu-A,FluB, Covid , voglio ricordare che  Clonit e’ una Società Biotech produttrice dei reattivi e auspichiamo che  i Laboratori utilizzatori, avendo legami stretti con i loro referenti Clinici, provvederanno a rilasciare le dovute informazioni al riguardo.

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Giovanni Abramo

Nato a Maratea nel 1973. Sposato e padre di una meravigliosa bambina. Laureato in Scienze Biologiche presso l’Ateneo Federico II di Napoli, iscritto all’Ordine dei Biologi. Lavora nel controllo qualità di un'azienda Farmaceutica. La passione per il giornalismo lo ha animato in tanti anni di collaborazioni con varie riviste tecnico scientifiche e continua ad animarlo.