III° Convegno Nazionale: “S.O.S. Endometriosi e Adolescenti … domani Donne”

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La prevenzione prima di tutto: a scuola, ma anche fuori.

 

Sabato 19 Novembre 2016 si terrà il terzo Convegno Nazionale organizzato da ARIANNe ONLUS, una giornata di studio e approfondimento su Endometriosi e Adolescenti.

L’appuntamento è dalle ore 09.00 presso l’Hotel Calzavecchio in Via Calzavecchio a Casalecchio di Reno (BO), completamente ad ingresso libero e gratuito.

 

Perché è importante rivolgersi alle adolescenti?

«Perché un’attenzione ad alcuni campanelli d’allarme può aiutare a fare prevenzione, a riconoscere in maniera precoce l’endometriosi, a curarla meglio. Per la diagnosi, in genere, ci vogliono otto anni. Ma se davanti a certi sintomi ci si interroga già in adolescenza, magari parlandone con la mamma, con l’insegnante, con un’amica, si può evitare di scoprire la verità troppo tardi. L’endometriosi, spesso, non consente di avere figli: anche in quest’ottica si è scelto di parlare alle adolescenti. Infatti, dalle storie alle quali assistiamo, ci siamo rese conto che spesso ci si accorge di soffrire di endometriosi proprio quando si cerca un figlio» spiega l’associazione ARIANNe Onlus, che lo scorso anno ha presentato il progetto AdolescENDO in occasione della 2° Giornata Mondiale dell’Endometriosi. L’associazione ha infatti pubblicato una brochure gratuita per informare e sensibilizzare le adolescenti dell’esistenza e dei sintomi associati a questa malattia; il progetto è stato realizzato con il Patrocinio del Ministrero della Salute, del Senato della Repubblica e ONDA – Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna.

 

A quali segnali dovrebbero stare attente le giovani?

«Al ciclo doloroso, abbondante, irregolare; alla stanchezza e al malessere; allo spotting intermestruale. Nella brochure che abbiamo realizzato» spiega Sonia Cellini, presidente di ARIANNe Onlus «non vogliamo lanciare messaggi terroristici: non è nostra intenzione spaventare nessuno. Ma se si presta attenzione a questi campanelli d’allarme, si può arrivare non solo a evitare il calvario che per esempio ho attraversato io, che ho subito dodici interventi, ma – nella migliore delle ipotesi – a escludere la presenza della malattia. Nella nostra brochure, per rendere il tema meno noioso, abbiamo usato la tecnica del fumetto: le ragazze protagoniste, come si capisce dai tratti somatici, vengono da diversi Paesi del mondo».

 

Perché avete scelto un taglio multietnico?

«Perché spesso il problema del mancato riconoscimento dei sintomi o delle diagnosi tardive è dovuto al fatto che, di endometriosi, non si parla. E se questa è una piaga che vale tra le italiane, figuriamoci tra le straniere. Vogliamo fare un’opera di sensibilizzazione ad ampio raggio». 

 

Per ulteriori informazioni e prendere visione del programma completo del Convegno, consigliamo di visitare il sito dell’associazione: www.associazionearianne.it