Il futuro per la prevenzione delle malattie ereditarie è nei geni della Sardegna

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Uno studio dell’Rna dei Sardi guidato da Irgb-Cnr e Università di Sassari consente una migliore comprensione sul funzionamento del genoma umano. Il lavoro è stato pubblicato su Nature Genetics.

Un team di ricercatori guidati da Francesco Cucca, Direttore dell’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Cnr (Irgb-Cnr) e professore di Genetica Medica all’Università degli Studi di Sassari, riporta sulla rivista Nature Genetics i risultati del sequenziamento dell’Rna.

Lo studio, intitolato “Population and individual-specific regulatory variation in Sardinia” prende in analisi oltre 600 individui sardi di cui sono stati caratterizzati sia l’RNA che il DNA. DNA, RNA e proteine sono le molecole fondamentali di tutte le forme di vita conosciute.

DNA e RNA: le basi della vita

Il DNA contiene le informazioni che servono per guidare tutti i processi cellulari. Dal DNA viene copiato (“trascritto”) l’RNA, che può fungere da guida per la produzione di proteine, oltre ad essere esso stesso in grado di regolare diversi processi biologici. Il DNA di tutte le cellule di un organismo è sempre identico, l’RNA può variare per quantità e qualità nei diversi tipi cellulari. La grande plasticità dell’RNA determina lo sviluppo di cellule, organi e tessuti differenti, a partire dalla stessa informazione genetica presente nel DNA.

Nei geni dei sardi il futuro della prevenzione

«Usando modelli statistici abbiamo correlato l’Rna delle cellule nucleate del sangue con il DNA. Ciò ci ha consentito di identificare migliaia di varianti genetiche in grado di influenzare quantità e sequenza di determinati Rna e di fornire importanti informazioni sui meccanismi di azione di varianti genetiche in grado di influenzare il rischio di malattie o di altre variabili rilevanti per la salute», spiega Mauro Pala, ricercatore dell’Irgb-Cnr e primo autore del lavoro, che ha svolto su questo argomento una tesi di dottorato all’Università di Sassari. 

La Sardegna presenta varianti genetiche molto rare nel resto del mondo, risultato di un popolamento avvenuto in epoche preistoriche e preservate dall’ambiente insulare. «Tali caratteristiche genetiche della popolazione sarda hanno facilitato le scoperte riportate in questo e altri studi che hanno peraltro una valenza più generale perché rappresentano passi avanti nella comprensione del funzionamento del genoma umano», conclude Cucca.

Il progetto Sardinia è stato fondato nel 2001 da Giuseppe Pilia, con l’obiettivo di studiare le conseguenze della variabilità genetica su centinaia di parametri misurabili di rilevanza biomedica. Si avvale di importanti collaborazioni a livello locale, come quella con il CRS4 – il centro di ricerca del Parco tecnologico di Pula che gestisce il più importante laboratorio di sequenziamento massivo del genoma umano in Italia – e internazionale, come quelle con Stephen Montgomery della Stanford University, Gonçalo Abecasis, direttore del Dipartimento di biostatistica dell’università del Michigan, Ann Arbor, e David Schlessinger, ricercatore emerito del National institute on aging che da 15 anni finanzia questi studi.

Fonte:
Population and individual-specific regulatory variation in Sardinia. Nature Genetics
Credit foto: travel.fanpage.it