Obesità infantile: combattiamola!

298
patatine fritte
Tempo di lettura: 2 minuti

L’obesità infantile è un problema sempre più dilagante in Europa ed in particolare in Italia.

Secondo i dati più recenti, quasi la metà dei bambini è in sovrappeso ed il 20% è obeso. La percentuale aumenta con l’età ed il fenomeno è in continua crescita.

Il bambino obeso sarà un adulto a rischio di malattie coronariche, ictus e diabete.

Secondo ricerche condotte dal Web of Science EMBASE, l’insilino-resistenza, cioè il rischio di diabete giovanile, aumenta in modo sensibile nell’adolescente obeso rispetto al coetaneo di pari età.

Un robot per amico

Un gruppo di studenti della II° Università di Napoli ha studiato un robottino giocattolo, chiamato “YOU”, con l’intenzione di aiutare i bambini in sovrappeso.

Attraverso un’ App il bambino nutre il Robot con gli alimenti che egli stesso consuma ed ottiene da “YOU” una risposta attraverso segnali luminosi: espressioni del viso o reazioni alle sensazioni che prova, del tipo “ ho mangiato troppo”, “mi sento gonfio” o “ devo muovermi” per invogliare il piccolo a correggere le sue abitudini.

A ciò viene associato un bracciale che, indossato dal bambino, trasmette i parametri metabolici, l’attività svolta e rileva la presenza di altri bambini per stimolarlo al gioco collettivo.

Per ora esso è solo un prototipo, ma si spera che presto possa essere disponibile.

Il nocciolo del problema è l’errata alimentazione e lo scorretto stile di vita.

Educare ad una corretta alimentazione

Per quanto riguarda l’alimentazione gli errori sono molteplici, a partire dalla monotonia dei cibi, con il risultato che il bimbo si stanca e rifiuta ciò che ha nel piatto, creando ansia al genitore che, per nutrirlo, propone cibi grassi e ricchi di zuccheri fuori pasto.

Molti bambini non fanno la prima colazione, utilissima per affrontare la giornata con un pieno d’energia o, quando la fanno, essa è sbilanciata.

La stessa cosa vale per la merenda di metà mattina.

Al contrario spesso si dimentica lo spuntino di metà pomeriggio che li porta ad arrivare all’ora di cena super-affamati.

Molti trascurano il consumo quotidiano di frutta e, soprattutto, di verdura  ed invece bevono abitualmente bevande e succhi di frutta gasati e zuccherati.

Il pasto serale, poi, è troppo ricco ed abbondante e non viene metabolizzato perché i bambini vanno quasi subito a dormire.

Secondo gli esperti nutrizionisti, una corretta educazione alimentare inizia nell’ambito familiare, dove i pasti devono essere un momento di condivisione responsabile mirata all’attenzione al cibo, preferendo sempre i cibi biologici.

Fondamentale è il consumo di latte, ricco di calcio, di cinque porzioni di frutta e verdura, yogurt, frullati, cereali integrali, formaggi freschi, carne, pesce, legumi e non più di quattro cucchiaini di olio d’oliva.

Un litro di acqua al giorno è altrettanto importante per una giusta idratazione.

Molto utile è coinvolgere il bambino nella spesa e nella preparazione dei pasti, invitandolo a preparare insieme anche i cibi poco graditi, come le verdure, ed insegnandogli a cucinare piatti alternativi come torte salate, bastoncini e quant’altro.

L’importanza dell’esercizio fisico

Inoltre non dimentichiamo che la popolazione infantile è tendenzialmente  sedentaria: molti non praticano sport con regolarità e passano più di tre ore al giorno davanti alla televisione o con videogiochi.

Pochissimi vanno a scuola a piedi o in bicicletta o fanno giochi di gruppo all’aria aperta.

Affiancato all’alimentazione e non meno importante è quindi l’esercizio fisico che deve, però, essere coinvolgente e motivo di divertimento, scegliendo un’attività di squadra e che li appassioni.

Non dimentichiamo, ancora una volta, che l’esempio familiare vale più di mille parole, quindi coinvolgerli in passeggiate a piedi, in bicicletta o a gite all’aria aperta li abituerà ad essere più attivi.

Fonti:

Fondazione Italiana per la Lotta all’Obesità Infantile