Come le piante possono velocizzare la tua guarigione

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Attenti a in quale stanza dell’ospedale venite messi per la degenza: potrebbe avere un ruolo importante sia nel determinare i tempi di recupero, sia nella quantità di farmaci che vi verranno somministrati. La ragione è semplice: una bella vista, ad esempio esposta verso un parco alberato può sensibilmente influenzare la degenza ospedaliera.

I primi studi scientifici risalgono al 1984 quando il dott. Roger Ulrich, dell’Università del Texas, analizzò le cartelle cliniche dell’ospedale della Pennsylvania relative a pazienti a cui era stata fatta un’operazione chirurgica alla cistifellea.

I pazienti che guardano i parchi guariscono almeno un giorno prima

I risultati lo lasciarono stupefatto: i pazienti il cui letto stava in stanze le cui finestre davano al parco alberato fuori dall’ospedale presentavano tempi di recupero almeno di un giorno più brevi, riscontravano meno complicazioni post operatorie e lamentavano minori dolori, facendo così meno ricorso ai farmaci antidolorifici.

Anche dei semplici quadri o poster di paesaggi naturali possono aiutare. Nel 1993 Ulrich ha realizzato un ulteriore esperimento, questa volta presso la Uppsala University in Svezia.

Furono presi in esame 160 pazienti degenti presso i reparti di terapia intensiva a seguito di operazioni al cuore.

Ad alcuni di loro sono stati appesi nella stanza dei poster con fotografie di bei paesaggi luminosi con prati, alberi e corsi d’acqua. Ad altri pazienti invece furono appeso poster diversi con ad esempio immagini di una foresta ombrosa, di quadri di arte astratta o semplicemente tutti bianchi.

I risultati hanno chiaramente mostrato che solo i pazienti degenti nelle stanze coi poster raffiguranti bei paesaggi avevano avuto benefici in termini di minor dolore percepito e quindi minori dosi di antidolorifici somministrati.

 

Design e salute: un nuovo filone di ricerca

Da quel momento si è aperto un vero e proprio nuovo filone di ricerca che unisce il design con la salute.

Uno studio della prof.ssa Clare Cooper Marcus, docente di architettura paesaggistica posso l’Università di Berkley (Nord California) e dall’architetto Marni Barnes, ad esempio, ha messo in evidenza come un ambiente ben studiato e ricco di verde contribuisca nel migliorare l’umore e la disponibilità di medici, infermieri e tutto il personale sanitario.

Questo significa anche minori errori medici e quindi migliori prestazioni ed anche minori costi per l’intero sistema sanitario.

Lo stesso dott. Ulrich è ancora attivo nella ricerca, qualche anno fa ha pubblicato uno studio che metteva in evidenza l’impatto della presenza di piante e giardini in ospedale sullo stress delle donne incinta e dei loro partner, mentre ad agosto 2019 ha pubblicato il suo lavoro più recente sempre sugli effetti benefici dei giardini nei pazienti e nei loro parenti che gli fanno visita.

 

Un’evidenza troppo spesso dimenticata

Sebbene queste correlazioni tra ambiente, design e salute siano ormai note da decenni un po’ in tutto il mondo, è ancora difficile trovare una diffusa attenzione al bello negli ospedali. Restano molto spesso degli spazi freddi, grigi. Non esistono figure professionali ufficialmente incaricate per garantire quotidianamente e giuste dosi di “bello” ai pazienti.

La dott.ssa Esther Sternberg, neuro-immunologa presso il National Institute of Mental Health americano ed autrice del libro “Healing Spaces: The Science of Place and Well-Being” da anni raccoglie le evidenze scientifiche sull’importante ruolo dell’ambiente nel promuovere lo stato di benessere generale nei pazienti.

Da un lato spazi disordinati e rumorosi aumentano lo stress e questo alla lunga può avere conseguenze sulla salute. Dall’altro spazi ordinati ed esposti al verde riducono lo stress, normalizzano parametri come la pressione sanguigna, i battiti cardiaci e la tensione muscolare. In questo modo, velocizzano anche i tempi di guarigione nei pazienti.

 

Curiamo l’ambiente anche nelle nostre case

Tutte queste ricerche ci devono far riflettere anche sull’importanza di come curiamo le case in cui viviamo. Sono in fondo tra i luoghi in cui passiamo la maggior parte del nostro tempo. Se qualche giorno di degenza in ospedale può già dare effetti è facile immaginare su quale possa essere l’impatto sulla nostra salute del vivere in ambienti curati o in ambienti disordinati.

Va comunque ricordato che stare nella natura non ti fa guarire dal cancro, da un’ustione o da qualsiasi altro problema. Quello che si può cercare è una riduzione dello stress che come conseguenza rafforza il sistema immunitario. Questo può influire positivamente sul recupero e la guarigione.

 

Fonti
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31390887
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11926098
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28437311
https://journalhealthsciences.com/index.php/UDES/article/view/21
https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/197442
https://insights.ovid.com/crossref?an=01974520-200407000-00002