Il paziente sarà sempre più protagonista nel processo terapeutico

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Intervista al Presidente della European Medical Association.

Dove sta andando la sanità? Come le nuove tecnologie stanno cambiando il modo di fare medicina e come sta evolvendo la Sanità Europea? Possiamo già parlare di Sistema Sanitario Europeo?

Abbiamo intervistato il dott. Vincenzo Costigliola, Presidente della European Medical Association (EMAwww.emanet.org) e medical advisor della NATO.

Dott. Vincenzo Costigliola, Presidente European Medical Association (www.emanet.org)

Cosa l’ha spinta a fondare l’EMA e quali difficoltà ha trovato lungo il percorso?

Evitare ai colleghi le difficoltà a cui sono stato confrontato quando ho deciso di esercitare in Belgio.

Non fu agevole trovare le giuste informazioni e gli uffici preposti.

Negli Stati Uniti, l’American Medical Association era ed é il riferimento per tutti i medici che  sono confrontati ai problemi di  migrazione da uno stato all’altro, al riconoscimento dei diplomi alla CME etc,  in Europa negli anni ’80  eravamo agli inizi del concetto di  libera circolazione e del mutuo riconoscimento dei diplomi per i  professionisti della salute. … mancava una associazione europea di medici!

In Europa, c’era un clima di  timore e diffidenza per una possibile  “migrazione ” di medici dai paesi del sud  verso il nord!!

Abbiamo assistito esattamente al fenomeno opposto ! Molti medici dei paesi del nord Europa hanno scelto il sole e il clima mite dei paesi del sud!

Assieme ad altri colleghi, degli  – allora eravamo 12 Paesi – come me confrontati allo stesso problema abbiamo deciso di dar  vita ad una associazione in grado di  fornire le indicazioni e le informazioni per trasferirsi e stabilirsi nei paesi  dell’Unione differenti da quello di origine.

Il 10 ottobre 1990 il moniteur belge nel suo numero 196 pubblica la registrazione e gli statuti  della ASSOCIAZIONE MEDICA EUROPEA.

Cosa c’è ancora da fare a livello europeo per armonizzare gli standard delle medicina?

Molti passi si sono fatti, la libera circolazione dei medici e dei pazienti é ormai realtà. Abbiamo un mercato unico, una moneta unica, ma la qualità e l’accesso alle cure  non sempre é allo stesso livello. I sistemi sanitari sono differenti, dobbiamo andare verso un sistema sanitario europeo!  

Come posiziona nel quadro europeo la sanità italiana?

La sanità italiana ha i suoi picchi di eccellenza e i suoi drammi di malasanità. La  regionalizzazione non sempre ha favorito  una equa distribuzione delle risorse e un facile accesso alle cure! Abbiamo assistito a “migrazioni” sanitarie specifiche ad alcune regioni e allo stesso tempo abbiamo centri di eccellenza  di valore mondiale.

Quali sfide a livello medico-scientifico per i prossimi anni?

Il ruolo di una associazione professionale come l’EMA, oggi é accettare le nuove sfide che il mondo della salute ci propone. Si va  dalla  certificazione, alla  standardizzazione della qualità, dalla formazione permanente  alla  partecipazione a networks e progetti internazionali, dall’aiuto umanitario all’assistenza ai medici che vogliono fare esperienze professionali in altri Paesi  dall’aggiornamento sulle  più avanzate  indagini diagnostiche e terapeutiche alle opportunità di accedere a una seconda opinione, ma  sopratutto é fondamentale  l’impegno a fornire  solo informazioni validate.

Web e salute: come considera il fenomeno dei pazienti che si informano nel web? Quali rischi e quali opportunità?

Il Web é certamente una realtà dei nostri tempi che non possiamo negare. Il problema é che il web deve essere considerato come uno strumento e come tutti gli strumenti funzionano bene solo nelle mani di chi li sa usare.

Non tutti hanno le conoscenze necessarie per poter interpretare e selezionare le informazioni che il web ci mette a disposizione.

La salute é e resta un fatto che riguarda la persona e come tale deve essere valutata da professionisti in grado di esaminare, comprendere e interpretare i segni e i messaggi che il nostro corpo ci manda.

Il medico di oggi e di domani: sempre più un tecnico? 

Sempre più  tecnologia é a disposizione del medico, ma nulla può o deve sostituire il rapporto umano.

Le analisi, le indagini strumentali devono e possono aiutarci a formulare una diagnosi ma in nessun caso possono sostituire quella necessaria empatia che  costituisce il punto focale della relazione medico-paziente che é una relazione interpersonale.

Il rapporto medico paziente e la crisi di credibilità di alcuni aspetti della medicina

Il medico non può sapere tutto, ma deve sapere dove l’informazione di trova!  Siamo passati dalla “sacerdotalità” del medico che sapeva tutto al medico che deve combinare le conoscenze specifiche  con l’uso delle risorse esistenti e sopratutto con il coinvolgimento del paziente che assume un ruolo sempre più importante nel processo terapeutico.