Uomo e Intelligenza Artificiale: un piccolo manuale di sopravvivenza

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Gli allarmi sui rischi dell’Intelligenza artificiale (AI) si vanno moltiplicando, ma seguono un copione che si ripete all’apparire di ogni nuova tecnologia.

Ecco allora un piccolo manuale di sopravvivenza:

  • paura: qualsiasi innovazione tecnologica intimorisce, e già saperlo ha un effetto ansiolitico. A chi dicesse che stavolta è diverso si può obiettare che anche questo è un refrain, da rintuzzare con la conoscenza del passato e una buona dose di ironia;
  • segreto: l’AI è avvolta in un’aura di mistero, tra arcana imperii, segreti militari, laboratori in cantina e complotti internazionali. Prima di chiedere lumi all’esperto di turno, ovviamente felice di offrire servizi a pagamento, è importante distinguere tra realtà e Sci-Fi;
  • errore: se fino ad oggi sbagliavano gli uomini, da domani lo faranno gli artificially intelligent adviser. Su questo punto non c’è nulla da fare, perché la possibilità che qualcosa sfugga di mano è insita nella struttura stessa della storia; non siamo in grado di eliminarla, ma possiamo e dobbiamo gestirla;
  • fretta: è tipico di ogni profetismo dire che l’ira è imminente e la scure è già posta alla radice degli alberi. A volte è una tattica pedagogica, a volte un modo furbo di chiedere fondi per trovare soluzioni veloci; in ogni caso occorre resistere, perché il discernimento richiede tempo;
  • tu: spesso si insinua che il pericolo si nasconde in casa tua e persino nel tuo smartphone. Anziché tacere perché il nemico ti ascolta o costruire rifugi antiatomici, è importante superare la mentalità del sospetto, coltivando trasparenza e apertura;
  • futuro: nonostante le ricorrenti smentite, i futurologi – nuovi auguri e indovini – contano su un buon fatturato. Per quanto insopprimibile sia la nostra voglia di conoscere il domani, dobbiamo ammettere che il futuro o è radicalmente aperto o non è futuro.

In una parola, l’Intelligenza Artificiale è nelle nostre mani: sta a noi farne buon uso, amministrarla saggiamente e sforzarci costantemente di umanizzarla.

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Pietro Ramellini

Nato a Novara nel 1964, Pietro Ramellini si è laureato in in Scienze Biologiche e in Scienze Naturali presso l'Università “La Sapienza” di Roma, conseguendo successivamente la specializzazione postlaurea in Epistemologia, Filosofia e Storia della Scienza (Università di Tor Vergata – Roma). Attualmente è docente presso il Liceo Mancinelli-Falconi di Velletri (RM) e presso l'Ateneo Pontificio "Regina Apostolorum" di Roma. Dopo aver compiuto studi di entomologia ed ecologia, si è dedicato a temi di biologia generale e filosofia della biologia, ampliando in seguito i suoi interessi verso l'area degli studi interdisciplinari e interculturali. Ha pubblicato vari testi di filosofia della biologia e numerosi articoli su riviste nazionali e internazionali.