Uno studio americano mostra come la cadenza con cui sottoporsi alla mammografia preventiva dovrebbe essere a misura di donna.
Condotto da Trentham-Dietz dell’University of Wisconsin e pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine, questo studio previsionale in epidemiologia del cancro al seno e valutazione dell’efficacia delle attuali tempistiche di prevenzione tumori vuole essere uno spunto di riflessione per medici e donne tra i 50 e i 74 anni per decidere la cadenza con cui effettuare il controllo mammografico.Â
Il pericolo dei falsi positivi
Questo nuovo modello di prevenzione è stato sviluppato dai ricercatori del Carbone Cancer Center a partire dall’analisi dei dati nazionali sugli screening delle donne residenti in USA, tenendo conto delle principali variabili che influenzano la situazione clinica delle pazienti: età , familiarità e densità del tessuto mammario.Â
Ciò che viene proposto è dunque un ripensamento delle tempistiche con cui effettuare la mammografia, soprattutto nei casi in cui i valori siano risultati costanti e nella norma, che consentirebbe non solo di ridurre i falsi positivi, ma anche la necessità di fare biopsie e sovradiagnosi dolorose e dispendiose.Â
La prevenzione a misura di donna
Tenendo conto dell’età , delle variazioni nella densità del tessuto mammario e della familiarità all’insorgere della malattia, il gruppo di ricercatori ha dunque suddiviso le pazienti, e la relativa frequenza con cui svolgere lo screening al seno, in due gruppi.Â
Alle donne con alta familiarità e tessuto mammario denso, che rende in molti casi difficoltoso rilevare anomalie, viene consigliato uno screening mammario a cadenza annuale per monitorare e contenere l’eventuale sviluppo del cancro e ridurre il rischio di morte.
Alle donne con rischio medio-basso di sviluppare il cancro al seno e tessuti meno densi viene invece proposto un intervallo di tre anni tra un esame e l’altro, anziché due, in quanto l’attesa non comprometterebbe né lo stile né le aspettative di vita delle pazienti.
Le linee guida attuali sullo screening in Italia
In Italia le attuali linee guida sugli screening di controllo prevedono che le donne tra i 50 e i 69 anni si sottopongano alla mammografia ogni due anni.Â
Ma, considerando quanto emerso da questo studio americano, uno screening su misura, che tenga conto dell’età , del rischio e della densità del tessuto potrebbe rappresentare un vantaggio per tutte le donne.
Fonti:
Trentham-Dietz A, Kerlikowske K, Stout NK, Miglioretti DL, Schechter CB, Ergun MA, et al. Tailoring Breast Cancer Screening Intervals by Breast Density and Risk for Women Aged 50 Years or Older: Collaborative Modeling of Screening Outcomes. Ann Intern Med. [Epub ahead of print 23 August 2016] doi:10.7326/M16-0476 (http://annals.org/article.aspx?articleid=2545959)
Redazione
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