Coronavirus: gravi 30% delle infezioni in Cina e bisogna considerare gli effetti a lungo termine

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“A quanto i dicono i cinesi il 30% dei contagiati (ad oggi, 13 febbraio, se ne contano oltre 60.000) sono infezioni gravi in maggioranza in soggetti adulti” ci scrive il prof Giorgio Palù, presidente uscente della Società Europea di Virologia e professore ordinario di microbiologia e virologia presso l’Università di Padova.

Notizie tranquillizzanti si alternano a notizie allarmistiche e si fa fatica a comprendere cosa realmente stia accadendo in Cina e che scenari ipotizzare anche per Europa ed altri continenti.

Abbiamo raggiunto via mail il prof. Giorgio Palù, presidente uscente della Società Europea di Virologia ci ha spiegato che è ancora presto per capire la portata di quest’epidemia “anche perché non conosciamo precisamente il periodo di incubazione di Covid-19 né la sua diffusione asintomatica. Avremo dati certi quando ci saranno studi siero epidemiologici”.

Prof. Giorgio Palù. past president Società Europea di Virologia
Prof. Giorgio Palù. past president Società Europea di Virologia

Anche se con mortalità bassa quest’epidemia potrebbe avere gravi conseguenze

Vanno inoltre considerati gli impatti a lungo termine che in qualche modo sono il rovescio della medaglia di un basso tasso di mortalità, infatti spiega Palù “un virus più è letale e più si autolimita (ossia meno si diffonde). Un virus non ha interesse a sopprimere l’ospite, essendo un bio parassita “obbligato” che quindi necessita di una cellula per replicarsi. Pertanto se questo virus continuasse a diffondersi, anche con bassa mortalità, diventasse pandemico e si potesse quindi comportare da virus endemico per l’uomo come gli altri 4 Coronavirus umani che danno il raffreddore, avrebbe un impatto molto grave per sanità pubblica globale poiché dà origine a polmonite interstiziale e non ad un banale raffreddore”

European Society for Virology (http://www.eusv.eu/)