La produzione agroalimentare e la tecnologia

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L’intervista al professore Riccardo Guidetti, docente nell’ambito della meccanica agraria presso il dipartimento di scienze agrarie ed ambientali dell’Università degli studi di Milano, spiega il rapporto tra la tecnologia e produzione agroalimentare.

In che modo la tecnologia supporta le produzioni agricole?

Il rapporto tra la tecnologia e le produzioni può essere spiegato facendo riferimento alla filiera agroalimentare, che implica un impatto sulla produzione primaria (ambito agricolo), ma anche sui successivi passaggi della trasformazione e della somministrazione.

La tecnologia in questi ambiti come interviene?

Negli ultimi 10 anni ci sono stati sviluppi molto importanti.

Dal punto di vista della produzione primaria siamo di fronte a supporti tecnologici che oggi ci portano a parlare di precision farming: questo significa che l’agricoltore è supportato da una serie di sensori e monitoraggi per essere sempre più preciso. L’agricoltura di precisione è oggetto di ricerche continue

Parlando del processo di trasformazione: sono state implementate una serie di sviluppi ingegneristici e tecnologici con trasformazioni sempre più sicure, con processi che aumentano il livello di sicurezza. Le trasformazioni sono effettuate con una logica di consumo più razionale di risorse, nelle quali i prodotti mantengono le medesime caratteristiche ma allo stesso tempo richiedono minor quantità di energia e minore risorse.

Infine la somministrazione (ad esempio si parla della grande distribuzione): anche in questo caso siamo consapevoli che il prodotto ci arriva in modo sempre più vicino e sicuro. C’è quindi un grosso impatto con stile di vita del consumatore stesso.

Quali sono le sfide agroalimentari a favore dello sviluppo sostenibile?

Il concetto di sviluppo sostenibile rappresenta una delle sfide mondiali più ambiziose a tutti i livelli. il recente congresso di Parigi sull’impatto ambientale ha fatto capire come ci sia la necessità di un cambio di rotta.

Anche le filiere agroalimentari hanno un ruolo in questa sfida: è stato stimato che il 60% delle emissioni globali sono legate ad esse. Si stanno quindi prendendo decisioni anche a livello della filiera: questo significa che si ricercano processi con basso impatto ambientale: ad esempio sono in atto una serie di  monitoraggi per calcolare l’energia utilizzata per la produzione e altre azioni per utilizzare al meglio il flusso di calore e dell’energia.

Quando si parla di sviluppo sostenibile inoltre è fondamentale una corretta gestione delle perdite: la filiera agroalimentare stessa deve essere razionalizzata, evitando le perdite attraverso il suo riutilizzo. Questo serve per migliorare il bilancio globale della filiera.

Qual è il rapporto tra un’agricoltura avanzata e la biodiversità?

Il concetto di biodiversità è oggi al centro di dibattiti e di pratiche agricole sempre più accese perché costituisce a livello mondiale una modalità di rispettare l’ambiente e quello che la natura ci sta proponendo.

Un’agricoltura avanzata deve rispettare queste caratteristiche. Ad esempio il precision farming deve fare in modo che gli interventi vengano limitati per rispettare la biodiversità: la tecnologia è quindi un alleato importante affinché ci sia il rispetto dell’ambiente.

Per approfondire guarda il video: