Storia dell’anestesia

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Chi non ha paura del dolore? Quando un dentista americano vide gli effetti del gas esilarante seppe di essere di fronte a una svolta epocale.

Con Anestesia, si indica genericamente l’abolizione della sensibilità, della coscienza e del dolore, associato a rilassamento muscolare. La parola fu inventata dal medico e poeta Oliver Wendell Holmes, che la mutò dal greco ἀναισθησία (ovvero “mancanza della facoltà di sentire”).

Wells e il gas esilarante

Già nell’antico Egitto, poi in Grecia e nell’Europa medioevale, i medici cercavano di anestetizzare i pazienti con oppio, cannabis, mandragola e altre erbe, ma i risultati erano scarsi. La svolta si ebbe nella seconda metà dell’800, quando il protossido di azoto fu usato per la prima volta dal dentista americano Horace Wells.

Nel dicembre del 1844 Wells venne a sapere di una manifestazione ad Hartford sul protossido di azoto (meglio noto come gas esilarante, capace di indurre una sorta di ebrezza alcolica in chi lo aspirava). Durante lo spettacolo notò che uno dei volontari, che si era sottoposto alla somministrazione del gas, aveva urtato contro l’orlo di un sedile e, senza accorgersi della profonda ferita procuratesi alla gamba, aveva continuato a far divertire il pubblico, mantenendo i movimenti tipici di un ubriaco. Fu così che intuì la possibilità di estendere l’uso del protossido di azoto anche alla chirurgia odontoiatrica, e dimostrare ai medici dell’epoca che il dolore durante un’operazione chirurgica poteva essere anestetizzato.

Oggi l’anestesia è alla base di qualsiasi intervento invasivo di una certa importanza che possa provocare dolore al paziente.

Credit foto:
Figuier L. Les Merveilles de la Science ou Description Populaire des Inventions Modernes. Paris, 1868.