Il virus Zika può essere sfruttato per eliminare le cellule staminali che resistono alla chemio e alla radioterapia alimentando il glioblastoma, la forma più comune di tumore al cervello.
Questo è ciò che è emerso da uno studio effettuato dai ricercatori dell’Università di Washington a Saint Louis e dell’Università della California a San Diego e pubblicato sul Journal of Experimental Medicine.
La rinascita del virus Zika
Il virus Zika si trasforma da minaccia per la salute ad una promessa per combattere il tumore al cervello. Grazie alla sua capacità di uccidere le cellule progenitrici dei neuroni può infatti eliminare le cellule staminali che resistono a chemio e radioterapia che alimentano il glioblastoma.
Lo studio ed i risultati
Lo studio è stato effettuato in provetta su cellule prelevate dai pazienti: il virus Zika ha dimostrato di colpire preferenzialmente le staminali del glioblastoma piuttosto che le cellule sane o le altre cellule dello stesso tumore. Iniettato in topi malati, il virus ha rallentato la progressione del glioblastoma aumentando la sopravvivenza.
Le considerazioni
IL Dottor Milan Chheda dell’Università di Washington spiega il motivo per il quale hanno effettuato questa sperimentazione. Afferma infatti che è frustrante vedere tornare il tumore per pazienti che hanno subito un trattamento molto aggressivo, come la chemioterapia, per questo insieme al suo team si sono chiesti se in natura potesse esistere un’arma per colpire le cellule principali responsabili delle recidive. È stato dunque ipotizzato il virus Zika, in quanto la sua predizione per le cellule progenitrici neurali può essere usata contro le staminali del glioblastoma, aggiunge Michael Diamond, ricercatore.
Nel futuro
Sono necessari ulteriori studi per confermare la capacità del virus Zika senza effetti collaterali in modo tale che possa in futuro potenziare le terapie tradizionali.
Fonte:
Zika virus has oncolytic activity against glioblastoma stem cells
Credit photo: Zhu et al., 2017. Il virus Zika (in verde) colpisce le cellule staminali del glioblastoma (in rosso).
Redazione
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