I ricercatori di bioingegneria del Eli and Edythe Broad Center of Regenerative Medicine and Stem Cell Research dell’UCLA sono riusciti a creare l’organoide tridimensionale di un polmone partendo da alcune cellule staminali di un polmone umano.
È questo uno studio all’avanguardia in quanto le cellule staminali sono state coltivate in uno spazio tridimensionale (non più su un piano di laboratorio come normalmente avviene), ovvero su delle micro perline di gel, in cui hanno iniziato a moltiplicarsi, a differenziarsi e ad auto-organizzarsi fino a formare una struttura molto simile agli alveoli polmonari.
“Nonostante il polmone che abbiamo costruito non sia completamente funzionale, siamo stati in grado di posizionare le cellule staminali nel corretto schema e spazio geometrico e replicare così un polmone umano” ha affermato la dottoressa Brigitte Gomperts, professore associato di ematologia e oncologia pediatrica nonché responsabile del progetto.
Notevoli sono i benefici e i miglioramenti che questa ricerca potrebbe apportare allo studio di gravi patologie polmonari, come la fibrosi polmonare idiopatica (IPF), altrimenti difficilmente indagabili con i metodi convenzionali.
La fibrosi polmonare idiopatica
La fibrosi polmonare idiopatica è una patologia cronica invalidante, caratterizzata dalla formazione di tessuto cicatriziale fibrotico a livello alveo-polmonare.
La presenza di questo tessuto fibrotico non solo rende faticosa la respirazione, a causa dell’aumento dello spessore dei polmoni e loro conseguente perdita di elasticità, ma riduce la quantità di ossigeno destinata al cervello e agli altri organi vitali, con gravi conseguenze per tutto l’organismo.
Pur essendo una malattia abbastanza rara, in Europa si conta che le persone affette da IPF siano tra le 80mila e le 111mila, con circa 35mila nuovi casi diagnosticati ogni anno.
A esserne interessati sono soprattutto gli uomini tra i 40 e gli 80 anni (fumatori o ex-fumatori), mentre pare che le donne sviluppino la malattia meno frequentemente e in forme più lievi.
Alla ricerca di una cura
Attualmente non è ancora stata trovata una cura risolutiva per l’IPF, alternativa al trapianto polmonare e alle cure farmacologiche, che possa aumentare l’aspettativa di vita dei pazienti oltre il limite odierno di 5 anni.
Il problema principale è che non è possibile individuare l’origine esatta del processo degenerativo.
Che l’organoide tridimensionale sviluppato dai ricercatori dell’UCLA University possa essere allora un ottimo punto di partenza per indagare quali sono gli specifici meccanismi biologici che portano all’insorgenza della malattia e, perché no, aprire la strada al trapianto di organi coltivati in laboratorio.
Fonti:
UCLA University: http://newsroom.ucla.edu/releases/ucla-researchers-use-stem-cells-to-grow-3-d-lung-in-a-dish
Ministero della Salute – Fibrosi polmonare idiopatica: http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=100&area=Malattie_dell_apparato_respiratorio
Osservatorio Malattie Rare (OMAR) – Fibrosi polmonare idiopatica: http://www.osservatoriomalattierare.it/fibrosi-polmonare-idiopatica-ipf
Redazione
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