Mangiamo decine di migliaia di pezzi di plastica ogni anno, e non ce ne rendiamo conto

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Ogni giorno mangiamo pezzi di plastica senza accorgercene. Ad affermarlo sono ormai diversi studi, pubblicati su importanti riviste scientifiche.

Sotto la lente di ingrandimento è la micro plastica: piccoli pezzi di plastica dalle dimensioni tra i pochi millimetri e i 100 nanometri di diametro che riempiono i mari ed entrano a far parte della catena alimentare.

Non solo i pesci, ma anche i molluschi possono contenere piccoli pezzi di plastica, fino a 90 unità. Poiché alle volte le dimensioni di questi frammenti sono nell’ordine dei nanometri, diventano invisibili all’occhio umano.

Si stima che con il consumo medio di molluschi in Europa una persona possa ingerire fino a 11.000 pezzi di micro-plastica all’anno.

A causa delle piccole dimensioni, questi pezzetti di plastica entrano addirittura nei processi metabolici degli animali. A suggerire tale ipotesi sono alcuni ricercatori dell’Università di Liegi, in Belgio, che hanno trovato tracce di micro-plastica perfino nel fegato delle acciughe.

Non è solo il pesce ad essere contaminato

Non solo il pesce però. Le micro plastiche marine si depositano anche nel sale.

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Shanghai ha rilevato la presenza di micro plastica nel sale marino: un chilo di sale può contenere fino a 600 pezzi di micro plastica. Una persona che consuma in media 5 grammi di sale al giorno potrebbe pertanto assumere 3 micro plastiche al giorno.

Va segnalato tuttavia che la percentuale di micro-plastica trovata nel sale varia a seconda del tipo di sale e dei metodi di estrazione utilizzati.

Il problema si presenta anche per gli animali di terra

Anche negli animali di terra e in cibi non derivati dal mare è stata riscontrata la presenza di micro-plastiche come nei polli, nel miele e addirittura nella birra.

Tutto questo si somma alla principale fonte di micro plastica che è l’acqua in bottiglia.  Diversi studi hanno messo in evidenza come le bottiglie di plastica possono trasferire all’acqua che poi beviamo dai 2 a 44 pezzi di micro plastica per litro, mentre le bottiglie a rendere contengono dai 28 ai 241 pezzi di micro plastica a litro.

Se si fanno quattro conti pertanto, l’acqua che beviamo resta di gran lunga la principale fonte di micro plastica che si va ad aggiungere a sempre maggiori altre fonti. Ora bisogna capire quali possano essere i danni nel medio-lungo termine dovuti dall’assunzione di micro-plastica.

Fonti:
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https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/19440049.2014.945099
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http://europa.eu/rapid/press-release_IP-18-3927_it.htm