La fantasiosa e inquietante pittura di Hieronymus Bosh.
Nel bel mezzo di un tranquillo e silenzioso paesaggio agreste, un anziano e sofferente uomo siede accasciato su una sedia, mentre un oscuro individuo effettua sul suo cranio una sospetta operazione chirurgica.
L’ improbabile “medico” che sta estraendo un fiorellino dal cranio dell’anziano, indossa un copricapo a forma di imbuto, simbolo di stoltezza.
Intorno al tondo in cui si inserisce il dipinto, una dorata ed elegante scritta arabescata ne chiarisce il significato, che tradotto recita: ”Maestro cava fuori le pietre, il mio nome è bassotto castrato”(ovvero persona sempliciotta, ingannata).
Bosh tratta dunque in età giovanile un tema che sarà per sempre a lui molto caro: il motivo dell’inganno da parte dei ciarlatani a danno degli sciocchi, evidenziando, la sua visione religiosa relativa all’argomento.
Infatti, assistono all’apertura del cranio del povero sventurato una suora, caratterizzata da un’espressione quasi annoiata e da un libro chiuso poggiato sulla testa e un monaco con un boccale d’argento in mano che sembra parlare animatamente, ma non viene degnato nemmeno di uno sguardo dal ciarlatano.
Secondo Bosh infatti, sia lo stolto che il ciarlatano hanno una grande colpa e non meritano né il perdono né l’aiuto della provvidenza divina.
La malattia, in questo caso è quella dell’uomo ignorante che si fa prendere in giro da chi crede di sapere, ma che in realtà è ancora più stolto dell’ingenua vittima sulla quale si accanisce.
Mira Carboni
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