A Natale siamo tutti più felici? Non secondo la ricerca

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Secondo numerose leggende metropolitane in prossimità delle feste aumentano i disturbi psicopatologici. Ma è davvero così? Una ricerca dell’anno scorso, pubblicata su Innovations in Clinical Neuroscience, attesta che effettivamente in prossimità del Natale l’umore generale peggiori e che il numero di decessi alcol-correlati aumenti. E in Italia?


«Secondo il National Institute of Health – spiega Antonello Veltri, membro del comitato scientifico della Fondazione BRF Onlus, Istituto per la Ricerca Scientifica in Psichiatria e Neuroscienze  – le festività natalizie rappresentano un periodo dell’anno caratterizzato da una elevata incidenza di depressione. Gli ospedali e le forze di polizia segnalano un’alta incidenza di suicidi e tentativi di suicidio. Gli psichiatri, gli psicologi e altri professionisti della salute mentale riportano un aumento significativo della frequenza con cui i pazienti lamentano sintomi depressivi. Una ricerca epidemiologica nordamericana ha riportato che il 45% degli intervistati era preoccupato di possibili flessioni del tono dell’umore durante le festività natalizie».

Perchè ci sentiamo più tristi a Natale?
Colpa forse del clima invernale e della riduzione della durata dell’esposizione alla luce solare, che aumentano l’incidenza del cosiddetto disturbo affettivo stagionale (SAD). «Alcune persone – continua il Dott. Veltri – provano sentimenti di tristezza, rabbia e insofferenza per l’eccessiva commercializzazione del Natale, per l’attenzione esasperata verso i regali e per l’enfasi dei media su relazioni sociali e familiari ideali che molti desiderano, ma non possiedono. Altri si deprimono perché il Natale è uno stimolo a rimuginare sull’inadeguatezza della propria vita, soprattutto in personalità con tendenza al vittimismo e all’autocommiserazione, confrontata con quella di altre persone che sembrano avere di più e fare di più. Altri ancora diventano ansiosi e preoccupati a Natale a causa della pressione, sia commerciale che auto-indotta, verso gli acquisti con il rischio di spendere un sacco di soldi per i regali e incorrere in debiti crescenti. Altri riferiscono di temere il Natale a causa dell’obbligo implicito di dover incontrare familiari, amici e conoscenti che, invece, preferirebbero evitare e non frequentare. Infine, molte persone si sentono sole a Natale perché hanno subìto la perdita di persone care o dei loro posti di lavoro».

Consigli per vivere al meglio il Natale? Non rimuginate!
Nel caso in cui la tristezza mostri degli aspetti psicopatologici, una strada da seguire rapidamente, spiegano i membri del comitato scientifico della Fondazione BRF Onlus, è quella che porta a consultare un professionista qualificato (psichiatra, psicologo) affinché possa effettuare una corretta diagnosi e, se necessario, impostare un trattamento specifico. Inoltre, tra i suggerimenti per vivere al meglio il Natale e ridurre lo stress da festività sicuramente può essere importante decidere in anticipo un limite personale per quanto riguarda i soldi spesi per i regali e il numero di eventi sociali a cui partecipare.

«È utile poi – conclude il dott. Veltri – non accettare alcuna definizione ideale di Natale che i media cercano di imporre, abbassare le aspettative generali, mantenersi attivi e impegnati in modo da ridurre la tendenza a rimuginare».

 

Fonte:
www.fondazionebrf.org
Sansone, R. A., & Sansone, L. A. (2011). The Christmas Effect on Psychopathology. Innovations in Clinical Neuroscience, 8(12), 10–13.