Il Corpo Anticancro

742
corpo-anti-cancro
Tempo di lettura: 2 minuti

Edizioni Piemme di Michele Maio e Agnese Codignola.

Combattere il cancro partendo dal sistema immunitario rieducandolo a riconoscere e neutralizzare le cellule tumorali.

Quello che sarebbe IL sogno di ogni paziente ed ogni medico è in realtà qualcosa di raggiungibile ed a farcelo capire in modo chiaro e concreto è proprio questo libro, scritto da chi da anni è in prima linea sul letto del malato.

Leggere le storie di persone date per spacciate 10 anni fa ed oggi ancora vive è una boccata d’ossigeno per tutti quelli che, pazienti, parenti e dottori, stanno lottando contro il cancro.

Leggere le storie di ricercatori che contro tutto e tutti hanno lavorato perseguendo la “via del sistema immunitario”, un tempo considerata fallimentare ed oggi la vera speranza, è incoraggiante sia per i professionisti che per i pazienti. Qualcosa sta cambiando nell’oncologia: dal punto di vista della ricerca oltre che dal punto di vista delle logiche economiche di Big Pharma.

Il prof. Michele Maio, coordinatore dell’unico centro europeo coinvolto nel progetto internazionale di ricerca sull’immunoterapia TESLA, e la dott.ssa Codignola, esperta divulgatrice scientifica riescono in una delle imprese più difficili: spiegare in modo semplice qualcosa di complesso.

Come pazienti non saremo mai più esperti dei medici, ma possiamo sicuramente arrivare a possedere gli strumenti per fare le domande giuste e per interpretare correttamente le risposte (…) ognuno di noi può trasformare l’autodeterminazione in una reale possibilità di esercitare la nostra libertà di scegliere se e come curaci.

Scrive la bioeticista Chiara Lalli nelle postfazione del libro.

In uno studio pubblicato su “The Lancet Oncology” condotto dagli oncologi del Moffitt Center di Tampa, in Florida, su un centinaio di malati (…) quasi un paziente su quattro ha visto scomparire il tumore, in parte o totalmente.

Racconta il dott Maio in un passaggio del libro. Beninteso, sono gli stessi autori a dirlo, non tutti rispondono all’immunoterapia e gli effetti collaterali sono ancora presenti. Nonostante questo però si stanno ottenendo così tanti risultati clinici positivi che oggi si può parlare di “cronicizzazione della malattia” un po’ come avviene per il diabete e dopo quasi 50 anni di chemioterapia si può forse iniziare a parlare di una vera nuova era per le terapie oncologiche.

Una storia del resto che parte da lontano. È lo stesso Michele Maio a raccontarci come già nel 1890 il grande scrittore e medico russo Anton Checov, in una lettera affermava “è noto da tempo che la crescita dei tumori maligni si arresta per qualche tempo quando è presente l’erisipela (l’infezione da streptococco presente sul paziente guarito).

Grazie allo sforzo incessante di ricercatori coraggiosi e preparati oggi potremmo quasi dire che Checov fu profetico preannunciando con più di 100 anni di anticipo la nascita dell’era dell’immunoterapia.