Quando combatterla non ci aiuta
La maggior parte delle persone pensa che una buona salute significhi sentirsi bene e non essere ammalati. Si temono i batteri, i virus e tutti i microrganismi che possono alterare il nostro stato di salute. Per questa ragione ci muniamo di farmaci per prevenire tutto ciò che ci fa sentire meno bene. La febbre ad esempio viene vista come qualcosa da contrastare e ci attrezziamo con antipiretici come il paracetamolo o l’ibuprofene per annullarne i suoi sintomi.
Gli antichi però conoscevano bene la febbre e la rispettavano, sapevano che così come veniva se ne sarebbe poi andata. Lasciavano che la febbre agisse nel nostro corpo aiutando il paziente a non sentirsi solo o debilitato ma a convivere con i sintomi della febbre.
E’ vero, gli antipiretici calmano i sintomi della febbre, ma ne silenziano la risposta del corpo ostacolando ad esempio l’azione del sistema immunitario. Questo fa si che gli organismi che hanno invaso il corpo non si trovino più ad essere contrastati dalle naturali difese che il nostro organismo normalmente mette in atto.
Il sistema immunitario è come un muscolo e come ogni muscolo va allenato per renderlo più forte. Senza una resistenza contro cui lottare il sistema immunitario non riesce a potenziarsi, questi momenti possono essere percepiti con brividi o febbri ma sono in realtà solo le normali azioni che il nostro organismo sta compiendo per difendersi e rafforzarsi.
Avere la febbre a seguito di un raffreddore o di un’influenza può essere in realtà il segno di una buona salute, il segno cioè che il nostro corpo sta reagendo bene alle minacce esterne ed il sistema immunitario funziona come dovrebbe.
Può succedere che il nostro sistema immunitario sia debole contro un certo batterio o virus esterno che quindi riesce ad entrare nel nostro organismo. In questi casi il corpo mette in atto una seconda risposta: aumenta la sua temperatura. I microrganismi infatti possono vivere solo a ben determinate temperature, l’intelligenza del nostro corpo è così alta da capire di dover aumentare la propria temperatura per ridurre la carica batterica che abbiamo all’interno. Certo, moriranno anche i batteri che normalmente ci abitano e collaborano alla nostra vita, ma in casi estremi il nostro corpo è disposto a sacrificarli.
La temperatura corporea normale è di 37° con una certa variabilità personale, possiamo quindi dare un range di temperature tra i 36,6° e i 37,4°. Quando si raggiungono i 37,7° si inizia a parlare di febbre. A 38° la maggior parte dei batteri non riesce più a sopravvivere e a 38,9° i virus diventano incapaci di replicarsi e diffondersi nell’organismo. Generalmente la febbre è uno stato in grado di autoregolarsi e di breve durata. Solo quando si superano i 40° si toccano dei livelli soglia di pericolosità.
Con l’aumento della temperatura corporea non solo si contrastano virus e batteri ma si stimola il sistema immunitario ad attivarsi, nello specifico si attivano i linfociti T CD8 che sono in grado di distruggere cellule cancerose e cellule infettate da virus. L’aumento della temperatura corporea stimola inoltre i neutrofili che sono gli unici tipi di cellule del sistema immunitario in grado di attaccare selettivamente i batteri. Infine con la temperatura si attivano tutta una serie di enzimi che rendono l’ambiente corporeo ostile per la prolificazione dei microrganismi ostili.
Il dott. John Wherry, PhD ed vice direttore del Journal of Leukocyte Biology afferma che: “avere una febbre può essere spiacevole, ma ricerche dimostrano che la febbre fa parte di una risposta efficace del sistema immunitario”.
Durante la febbre inoltre il nostro organismo aumenta la produzione di muco, muco che serve ad intrappolare i batteri ed aumentare l’attività dei batteriofagi, deputati allo smaltimento proprio di questi microrganismi ostili.
Iper sterilizzare l’ambiente in cui viviamo, usare prodotti chimici come farmaci, vitamine sintetiche e antipiretici può indebolire il nostro corpo. Questi prodotti fungono un po’ da stampella, da un lato aiutano l’organismo a sorreggersi ma dall’altro ne limitano la sua capacità adattativa e la possibilità di rafforzarsi.
E’ comunque sempre importante consultare il proprio medico quando la temperatura supera i 39,5° o comunque dura più di tre\quattro giorni. Allo stesso modo è importante consultare il medico se insieme alla febbre insorgono problemi come difficoltà respiratorie o brividi frequenti.
E’ consigliabile bere molta acqua ed assumere assieme elettroliti come il limone spremuto. Questo aiuta il nostro corpo a liberarsi più velocemente dall’infezione.
Per approfondire gli aspetti scientifici:
1- http://www.jleukbio.org/content/90/5/951.abstract
2- http://www.yalemedicalgroup.org/stw/Page.asp?PageID=STW023464
Redazione
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