Il caffè e i benefici per la salute

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caffè e salute
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Il caffè è ricco di antiossidanti e sebbene un consumo eccessivo possa causare pressione alta e dipendenza da caffeina, esso ha numerosi benefici per la salute. Ecco ciò che ne pensa la scienza.

 

Dopo l’acqua, il ed il caffè sono considerate tra le bevande più consumate a livello mondiale. Sia il tè che il caffè sono fonti ricche di antiossidanti e per questo motivo sono molti i benefici per la salute derivanti dal loro consumo quotidiano.

 

Premesso che i composti polifenolici del caffè, analogamente a quelli del te’, subiscono cambiamenti strutturali in seguito al processo di torrefazione, in generale, il caffè è più ricco, rispetto al tè, di antiossidanti. Tuttavia il caffè contiene circa il doppio della quantità di caffeina rispetto al tè.

 

La caffeina

Un consumo eccessivo di caffeina può elevare la pressione sanguigna, ma tale effetto si osserva soltanto se vengono bevute più di 4 tazze di caffè al giorno. Tuttavia, il consumo di 250 mg o più di caffeina al giorno (circa 2 o più tazze) può causare dipendenza. Un modo per evitare l’assunzione di caffeina è quello di bere caffè decaffeinato che, comunque, contiene minime dosi di caffeina (circa 3 mg per tazza).

 

Cosa dice la scienza sull’effetto antiossidante del caffè?

Le proprietà antiossidanti del caffe’ sono state ampiamente studiate dal mondo scientifico. Ecco alcuni esempi di quanto è stato scoperto: 

Ridotto rischio di sviluppare il diabete di tipo 2
Il caffè sia con caffeina che decaffeinato è efficace nel prevenire il diabete di tipo 2. Infatti,si ipotizza che l’acido clorogenico presente nel caffè riduca la concentrazione di glucosio nel plasma.
Sulla base di una revisione di 13 studi prospettici, Muley e colleghi hanno concluso che bere caffè riduce il rischio di diabete di tipo 2, soprattutto per le persone che bevono da quattro a sei tazze di caffè al giorno rispetto alle persone che ne consumano meno di due tazze al giorno.

Può prevenire le malattie cardiovascolari 

Sulla base di una meta-analisi di cinque studi prospettici sul consumo di caffè e rischio di insufficienza cardiaca, che ha incluso un totale di 140.222 partecipanti, Mostofsky e colleghi hanno concluso che un consumo moderato di caffè sia inversamente associato al rischio di insufficienza cardiaca; la più grande relazione inversa è stata osservata con il consumo di quattro tazze al giorno. Anche se il consumo di caffè aumenta i livelli di omocisteina nel sangue, che è associata ad un incremento del rischio di malattia coronarica, si ritiene che, in gran parte grazie all’effetto antiossidante del caffè, un consumo moderato (due o tre tazze al giorno) possa ridurre il rischio di malattia coronarica. 

Riduzione del rischio di ictus

Ancora, sulla base di una meta-analisi di nove studi prospettici, Kim e colleghi hanno concluso che bere quattro tazze o più di caffè al giorno ha un effetto preventivo sull’ictus.

Prevenzione della malattia di Parkinson

Bere caffè normale può anche ridurre il rischio di Parkinson. In uno studio condotto su 8000 uomini americani e giapponesi, si è constatato che le persone che non bevono caffè hanno una probabilità da tre a cinque volte superiore di sviluppare il morbo di Parkinson nel corso dei prossimi 24-30 anni, rispetto a quelli che bevono circa quattro tazze di caffè al giorno. 

 

Riduzione del rischio di suicidio

Un ampio studio di 86.000 donne ha scoperto che bere almeno due tazze di caffè al giorno riduce il rischio di suicidio del 50%. 

Prevenzione in vari tipi di tumori 
Sinha e colleghi hanno osservato che, rispetto ai non bevitori, coloro che consumano da quattro a sei tazze di caffè al giorno, prevalentemente caffè normale con caffeina, hanno avuto un minor rischio di cancro al colon. Nessuna associazione è stata trovata con i bevitori di tè.
In un ampio studio prospettico, Freedman e il suo team ha trovato una relazione inversa tra consumo di caffè e mortalità totale causa specifica (morte a causa di malattie cardiache, malattie respiratorie, ictus, lesioni, diabete e infezioni). Tuttavia, non è stata riscontrata una correlazione associata all’assunzione di caffè e mortalità causata da tumori.
Ridotto rischio di depressione 

Bere caffè in modo regolare può ridurre il rischio di sviluppare stati depressivi. Hermansen ha concluso che bere caffè moderatamente (tre o quattro tazze al giorno) riduce il rischio di Parkinson, suicidio, depressione ed Alzheimer. 
Prevenzione della formazione di calcoli biliari e malattia della cistifellea. Ridotto rischio di gotta

Il caffè ha qualche effetto lassativo modesto, e può anche prevenire la formazione di calcoli biliari e di gotta. Bere caffè regolarmente riduce significativamente il livello di acido urico nel sangue, i cui livelli sono legati alla gotta, più negli uomini che nelle donne, riducendo così il rischio di gotta.
Ricordiamoci però che eccessive dosi di caffè puossono compromettere l’assorbimento di minerali importanti come il ferro.

In conclusione, si può dire che il caffè, ricco di antiossidanti, può essere consumato quotidianamente per mantenere uno stato di buona salute e prevenire malattie molto diffuse. Tuttavia, quando si beve caffè, va ricordato che l’assunzione di caffeina non dovrebbe superare i 300/ 400 mg al giorno (fino a tre tazze). Una soluzione per chi non può fare a meno del caffè? Optare per il decaffeinato! 

Buon caffè a tutti!

 

 

Fonti:
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Muley A, Muley P, Shah M. Coffee to reduce the risk of type 2 diabetes: a systematic review. Curr Diabetes Res 2012;8:162 8. 

Mostofsky E, Rice MS, Levitan EB, Mittleman MA. Habitual coffee consumption and risk of heart failure: a dose response meta-analysis. Circ Heart Fail 2012;5:401 5. 

Cornelis MC, El-Sohemy A. Coffee, caffeine and coronary heart disease. Curr Opin Clin Nutr Metab Care 2007;10:745 51.

Gensini GF, Conti AA. Does coffee consumption represent a coronary risk factor? Recenti Prog Med 2004;95:563 5 [in Italian].

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Sinha R, Cross AJ, Daniel CR, Grauband BI, et al. Caffeinated and decaffeinated coffee and tea intakes and risk of colorectal cancer in a large prospective study. Am J Clin Nutr 2012;96:374 81.

Freedman ND, Park Y, Abnet CC, Hollenbeck AR, et al. Association of coffee drinking with total and cause specific mortality. N Engl J Med 2012;366:1891 904. 

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