“L’olfatto è il più bestiale dei sensi: perché scatena tutti gli altri”: l’ho scritto la prima volta una quarantina d’anni fa, per una rivista di voghe di moda…
Scatena il gusto/l’acquolina in bocca. Scatena il richiamo sessuale. Scatena all’opposto il disgusto/la nausea. Scatena l’allarme e la fuga dai miasmi sospetti…
E, all’occasione, scatena pure il malditesta.
‘Cefalea da osmofobia’ è la dizione corretta: come dire malditesta da repulsione/terrore d’odore.
Il 70 per cento (2 su 3) di chi n’è vittima sono donne: il problema infatti s’acutizza nel periodo premestruale-mestruale e in gravidanza. Tanto peggio poiché l’elenco degli accusati allinea: profumi dolci femminili, detersivi e deodoranti per la casa, odori della cucina – cipolle, cibi fritti e/o grassi – il fumo di sigaro e/o sigaretta, disinfettanti, vernici, solventi, benzina…
Né è necessario restare esposti a lungo all’odore incriminato: bastano pochi istanti – come ben sa chi ne soffre – perché il malditesta cominci a farsi sentire, in qualche caso addirittura specificamente preannunciandosi con un’allucinazione olfattiva, cioè la sensazione d’un particolare odore, variabile da paziente a paziente, presente giusto nella sua memoria, ma non realmente lì in quel momento.
D’altro canto è fenomeno già noto che per alcuni cefalalgici la sensibilità olfattiva aumenta durante gli attacchi, e magari anche cambia, facendo risultare sgradevoli odori altrimenti di solito graditi:
trasformando insomma al caso gli aromi in puzze.
Il Naturalista che sono, qui giunti potrebbe osservare che la prevalenza al femminile nell’osmofobia/malditesta a naso potrebbe trovare una spiegazione evolutiva nella stravolta persistenza d’un primordiale meccanismo di difesa della madre e cuccioli garantendole un allarme precocissimo e insistente sia dell’afrore dei predatori, sia un rifiuto veemente dei cibi guasti/contaminati, sia un preciso discrimine sulle intenzioni del maschio: spesso buone per la copula, ma non sempre altrettanto verso i cuccioli che ne derivino, in varie specie vittime del maschio che li fa fuori per ricominciare daccapo con la madre.
E’ pur sempre un’emicrania collegata all’”oggi no”.
Sergio Angeletti
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