‘Fumus’ da Tempi di Diossina.
Sergio Angeletti e Silvio Garattini si conoscono sin dai tempi dell’Università e hanno continuato a frequentarsi ben presto: il primo come (biologo e) giornalista medico-scientifico e Garattini come fondatore e direttore dell’Istituto ‘Mario Negri’.
Quindi la loro amicizia s’è rinsaldata lavorando fianco a fianco nell’affrontare dal 1975 il Problema Seveso/DIOSSINA.
Adesso, quarantanni dopo, si sono accorti di star respirando – a parte i fumi tossici diffusi dai troppo sistematici incendi dei depositi-spazzatura e chimici – lo stesso ‘fumus’ imbuonitorio già allora ampiamente percettibile nelle proclamazioni dei Politici & Associati.
Angeletti fa notare che: l’Assessore Regionale all’Ambiente Raffaele Cattaneo ha parlato di “dati tranquillizzanti alla periferia di Milano”, precisando che “L’incendio alla Ipb di Milano ha generato una percentuale di diossina pari allo 0,5 picogrammi per metro cubo. Secondo i normali parametri, la sostanza comporterebbe pericoli alla salute qualora fosse presente con una percentuale dello 0,3 per un anno intero. Dunque i valori della diossina sono alterati ma non sarebbero pericolosi per la salute né hanno registrato picchi di concentrazione” ed ha aggiunto che la presenza della diossina è stata “in questo caso di gran lunga inferiore ad altri casi analoghi verificatisi in passato”.
Domanda: in quanti casi analoghi, quindi, la diossina è risultata di gran lunga superiore? E quanto e quando ce l’hanno detto?
E sappiamo ormai benissimo che tratta di sostanze per le quali non basta ‘tener chiuse le finestre’ né ‘indossare la mascherina’.
La mascherina davanti alla bocca è quella dei Politici che l’indossano per ‘filtrare bene’ le parole parole elusive che c’indirizzano.
Garattini
L’avversione verso gli inceneritori è frutto di pregiudizi non giustificati dalle conoscenze scientifiche. Non vi è dubbio che siano certamente meno inquinanti di quanto succede spesso nella raccolta dei rifiuti a cui viene dato fuoco. Infatti gli inceneritori, quando brucino a oltre 1000 gradi e sono dotati di adeguati filtri per eliminare diossine e metalli pesanti, emettono sostanze inquinanti in quantità minime e compatibili con quanto prescrive la normativa europea. Inoltre, poiché vengono condotti da organizzazioni industriali ed in luoghi ben definiti, sono molto più ispezionabili e controllabili da parte delle Organizzazioni pubbliche deputate a questi scopi. Infine poiché possono essere utilizzati come fonte di teleriscaldamento limitano fortemente l’inquinamento che deriva dal riscaldamento invernale che è invece molto difficile da controllare. Sarebbe perciò auspicabile che un numero adeguato di inceneritori sostituisca nel tempo tutti gli accumuli di rifiuti che spesso sono oltretutto abusivi.
Sergio Angeletti
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