Uomo e tecnologia: dove stiamo andando?

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La scienza contemporanea è sempre più plasmata dall’innovazione tecnologica e, al tempo stesso, da modi di lavorare tipicamente biologici.

Questo incrocio bio-tecnologico, caratteristico della scienza contemporanea, sta trasformando certamente la pratica scientifica, ma in ultima analisi anche la vita umana.

Salute e tecnologia

L’ambito della salute e della cura non fanno affatto eccezione, anzi, migliorare la vita attraverso la tecnologia è proprio uno degli obiettivi maggiormente enfatizzati nelle politiche contemporanee della ricerca. Eppure, coloro che riflettono in maniera critica e informata sanno che l’ottimistica integrazione delle tecnologie nei sistemi viventi corre il rischio di trascurare le caratteristiche peculiari dell’essere vivente oppure, dall’altra parte, di proiettare su di esso categorie concettuali che sono ispirate alla tecnologia (in senso riduzionistico). 

La sezione: Uomo e tecnologia 

La sezione “Uomo e tecnologia” di SalutEuropa raccoglierà contributi brevi ma informativi per orientare il lettore nell’interpretazione dei nuovi dispositivi e applicazioni tecnologiche, collocandoli in prospettiva della direzione in cui la conoscenza scientifica si sta incamminando. Certamente in ciò vanno considerati attentamente gli aspetti di mercato e di comunicazione. Non è un caso se la ricerca medica e la sanità sono ambiti di enormi investimenti finanziari. Non c’è intrinseca demonizzazione degli aspetti economici, tuttavia mezzi e fini devono essere compresi dalla prospettiva dell’umano, cioè chiedendosi come le relazioni umane e la qualità della vita vengono aumentate e potenziate, e quali ne sono i costi e benefici. 

Ci si aspetta che da applicazioni innovative delle tecnologie ICT e IOT possa provenire un significativo miglioramento della vita di tutti. I robot stanno diventando ubiqui, si pensi soltanto alla robotica “soft” e ai robot di scala micro e nano che sono già di routine in bio-medicina; oppure si pensi ai principi di design ispirati alla biologia, che stanno creando un dialogo fecondo tra tecnologie e scienze della vita. Ma la precisione sempre più microscopica, l’intelligenza sempre più autonoma delle macchine, i database sempre più ricchi possono essere anche considerati con un occhio più critico, chiedendosi dove stiano veramente gli incrementi di comprensione, conoscenza e azione fondata, e dove invece la comprensione rimanga separata da tutti quei processi di accumulazione e di miniaturizzazione. Assistiamo alla crescita massiccia di modelli digitali in bio-medicina, non solo nella messa a punto di dispositivi e farmaci, ma anche nella pratica clinica, con i pazienti. Le politiche di finanziamento hanno già rivoluzionato la ricerca bio-medica e la pratica clinica. Ma quanto? Come il fattore umano reagirà e come influenzerà questi sviluppi bio-tecnologici? 

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Marta Bertolaso

Marta Bertolaso è Professore Associato di Filosofia della Scienza presso la Facoltà di Ingegneria e l'Istituto di Filosofia dell'Agire Scientifico e Tecnologico dell'Università Campus Bio-medico di Roma. I suoi progetti di ricerca si concentrano sulle attuali sfide epistemologiche e filosofiche nell'ambito della biologia, della bio-medicina, della medicina in silico e dei processi di modellizzazione e validazione mediante le nuove tecnologie applicate al vivente. È stata docente di filosofia della scienza e di bioetica in diverse università italiane, nonché a Monaco e a St. Louis (USA). Tra le sue ultime pubblicazioni, Philosophy of Cancer – A Dynamic and Relational View. Springer Series in “History, Philosophy & Theory of the Life Sciences”, 2016, e The Future of Scientific Practice: ‘Bio-Techno-Logos’, Pickering & Chatto Publishers, London, 2015.