Anatomia e dintorni: il moto, il fiato e il cuore nei disegni di Leonardo Da Vinci

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Nel Castello reale di Windsor (Berkshire), sono conservati circa seicento disegni di Leonardo non rilegati e di differente formato, che sezionano, indagano e studiano organi e muscoli del corpo umano.

Uno dei temi prediletti degli artisti rinascimentali è sempre stata la raffigurazione del corpo umano, un corpo dinamico, vigoroso, imponente, basti pensare alla bellezza delle figure che animano il giudizio universale di Michelangelo nella cappella Sistina.

Leonardo però non vide lo studio dell’anatomia come un semplice esercizio tecnico; per lui fu molto di più.

Nei suoi innumerevoli disegni analizzò il sistema riproduttivo, quello nervoso, la struttura del cervello: non era una mera ricerca estetica di perfezione, la sua era sete di profonda indagine e conoscenza.
Iniziò a dedicarsi a questi studi quando arrivò a Milano, tra il 1480 e il 1490, concentrandosi sui muscoli e sulle ossa; successivamente, quando tornò a Firenze dopo il 1502, si dedicò alla meccanica del corpo e infine, dal 1508 al 1513 a Milano studiò gli organi interni e la circolazione sanguigna.

Gli schizzi di Leonardo Da Vinci sull’anatomia umana

Leonardo fu molto affascinato dallo studio del cuore e su di esso scrisse :” «Il core è un muscolo principale di forza, ed è potentissimo sopra li altri muscoli … Il caldo si genera per il moto del core; e questo si manifesta perché, quando il cor più veloce si move, il caldo più multiplica, come c’insegna il polso de’ febbricitanti, mosso dal battimento del core».

Gli studi sul cuore di Leonardo sono basati su dissezioni di animali, ma contengono impressionanti descrizioni dinamiche del sangue e dettagliatissime illustrazioni delle valvole cardiache e degli atri : “Il core è un vaso fatto di denso muscolo, vivificato e nutrito dall’arteria e vena, come son gli altri muscoli”, “le coronarie nascono da due usciuoli esteriori del ventricolo sinistro”.

Tra i vari studi, sono inoltre molto affascinanti i disegni in cui Leonardo rappresenta la corretta posizione del feto all’interno dell’utero e descrive i risultati di osservazioni sulla crescita embrionale e fetale.

Gli schizzi leonardeschi sono caratterizzati da un tratto sicuro, veloce, incisivo e testimoniano la profonda e sincera passione di un uomo che fu molto più che un artista: scienziato, ingegnere, inventore e, sicuramente anche un grande sognatore.

Le sue figure sembrano parlarci perché lui studiò così profondamente l’anatomia da dare a quei visi e a quei corpi “ il moto e il fiato”.

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