Molte evidenze confermano che il sonno può avere un impatto nocivo sulle nostre cellule di grasso, riducendo la loro capacità di rispondere all’insulina (un ormone che regola la nostra energia) per un buon 30%, innescare quindi un processo che può portare ad un aumento di peso, a problematiche di diabete di tipo 2 e altri problemi di salute.
Ogni mattina, ci guardiamo allo specchio e siamo davanti a noi stessi: quanto incide il fattore desiderio sulla scelta del cibo?
Purtroppo, quando siamo privati del sonno, è stato dimostrato che mangiamo più dolce, più salato e più “comfort food”. Non dormire a sufficienza altera i processi metabolici, interrompendo la regolazione dei livelli di glucosio.
La mancanza di sonno scatena una sorta di stato “pre-diabetico”
Alcuni ricercatori hanno studiato due gruppi: a metà degli adulti sani (27 persone) furono concessi meno di 6 ore e 1/2 di sonno per 8 giorni, mentre l’altra metà poté dormire un monte ore standard da 7 e1/2 a 8 ore e 1/2. Esami del sangue hanno rivelato che la metà delle persone privata di sonno, in media, aveva il 50 per cento in più di insulina e la sensibilità all’ormone era 40 per cento inferiore rispetto al gruppo a cui era permesso di dormire per una quantità di standard di tempo. Come se la mancanza di sonno mimasse lo stato “pre-diabetico”.
Perché questo accade?
Le cellule di grasso per funzionare in modo corretto hanno bisogno di dormire. Come per il nostro cervello anche il nostro equilibrio ormonale ed energetico ha bisogno di riposo.
Il grasso non è il nostro nemico
Il grasso corporeo infatti svolge un ruolo vitale negli esseri umani. Molte persone pensano al grasso come a un problema, ma serve e la sua funzione è vitale. Il grasso corporeo, anche conosciuto come tessuto adiposo, memorizza e rilascia energia. In modalità di raccolta, le cellule di grasso rimuovono gli acidi grassi e i lipidi dal sistema circolatorio dove possono danneggiare altri tessuti. Quando però le cellule di grasso non possono rispondere efficacemente all’insulina, questi lipidi si muovono liberamente nella circolo sanguigno con il rischio di gravi complicazioni.
Sonno, insulina e diabete
Altri studi dimostrano come l’effetto diretto della privazione del sonno esista anche sul tessuto periferico a livello cellulare in quanto i partecipanti allo studio hanno avuto una significativa diminuzione della risposta biologica ad una gamma di dosi di insulina.
In altre parole, per osservare lo stesso effetto biologico nei soggetti studiati privati di sonno, erano necessarie dosi di insulina anche 3 volte superiori per avere solo metà della massima risposta legata all’enzima Akt. Confermando quanto sia stretto il legame tra sonno- insulina e diabete.
Sonno e bilancia
Esistono altre correlazioni legate alla perdita di sonno e aumento di peso. La perdita di sonno colpisce direttamente la tua bilancia in quanto il non dormire bene influenza il livello di due ormoni collegati con il nostro appetito e con il nostro comportamento alimentare. Più in particolare, la mancanza di sonno riduce la leptina (un ormone che dice al nostro cervello che non c’è più bisogno di cibo) e aumenta la grelina (un ormone che attiva la fame). Cosa succede quindi? Sei più affamato e diventa difficile dire “ sono sazio” anche quando sei pieno.
D’altra parte, la nostra dieta influenza anche il nostro orologio biologico, perché ciò che si mangia invia segnali al corpo su quando svegliarsi e quando andare a dormire. Quindi anche il mangiare in modo regolare durante il giorno contribuirà a rafforzare altre attività di regolazione dell’orologio biologico. Questa è una delle ragione perché è meglio non mangiare un “cinghiale intero” prima di andare a letto; al contrario dobbiamo fornire informazioni utili per andare a dormire.
Consigli dell’Health Coach
Cerca di non mangiare o bere durante le due ore prima di coricarsi.
Tuttavia, mantenere i livelli ottimali di glicemia è sempre la considerazione più importante per la tua salute. Quindi, se sei affamato a tarda ora, regalati un piccolo spuntino, preferibilmente uno che comprenda proteine, come una manciata di noci.
Semplicemente non cenate con un pasto abbondante e non esagerate con i liquidi a tarda ora. “Plin-Plin” non dovrebbe essere il leitmotiv della vostra sveglia notturna.
Fonti:
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Baylor College of Medicine. “Heart beats to the rhythm of a circadian clock.” ScienceDaily. 22February 2012.
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Q. Mary A. Carskadon and William C. Dement. “Cumulative effects of sleep restriction on daytime sleepiness.” Psychophysiology 18.2 (1981): 107-113.
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Q. Kim Yoimgsoo, Fred Turek, Aaron D. Laposky, et al., “Repeated sleep restriction in rats leads to homeostatic and allostatic responses during recovery sleep.” Proceedings of the National Academy of Sciences 104.25 (2007): 10697-10702.
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Q. Daniel Cohen, et al., “Uncovering Residual Effects of Chronic Sleep Loss on Human Performance.” Science Translational Medicine 2 (2010)
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Lawrence Epstein and Steve Mardon, “The Harvard Medical School Guide to a Good Night’s Sleep.” Harvard Medical School Guides (2006)
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University of Chicago Medical Center. “Even your fat cells need sleep, according to new research.” ScienceDaily 15 October 2012.
Mirko Bandera
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