Due recenti studi hanno dimostrato come sovrappeso e obesità aumentano il rischio di avere sia malattie cardiovascolari che malattie fatali come la pancreatite acuta.
Un articolo pubblicato sulla rivista Current Opinion in Gastroenterology dimostra infatti come l’obesità e il sovrappeso siano all’origine di un’epidemia in rapido aumento: si tratta dei calcoli della colecisti e delle pancreatiti acute.
Cos’è la pancreatite acuta?
Per pancreatite acuta si intende un’infiammazione del pancreas che inizia in un modo improvviso che può andare da forme più lievi, risolvibili in pochi giorni, a forme gravi che causano addirittura la morte. Si manifesta con un dolore di forte intensità a livello dell’addome a volte associato a nausea e vomito.
I consigli: alimentazione corretta, uso moderato di alcolici e stile di vita più sano
“Il momento del ritorno a casa dopo le ferie, periodo che per molti di noi si associa ad una permissività spesso eccessiva riguardo ad alimentazione ed uso di alcool, è spesso vissuto come un trauma al momento della verifica dell’aumento di peso che ne risulta – commenta il professor Antonio Craxì, presidente della Sige. –
Purtroppo, se il beneficio di una vacanza svanisce presto, i chili di troppo accumulati rimangono e contribuiscono ad incrementare il rischio di seri problemi di salute, gastrointestinali ma anche di altri apparati. Si impone dunque per prevenirli, una volta finite le ferie, il ritorno ad una alimentazione corretta e ad un uso molto moderato di alcolici (birra, vino, aperitivi, drinks di ogni genere), che oltre a essere, se bevuti in eccesso, causa importante di danno al fegato, al pancreas, al cuore e al cervello, rappresentano anche un’importante fonte calorica (in media: 1 litro di birra 430 kcal, 1 litro di vino: 850 kcal).
Ricordiamo anche che, se durante le vacanze l’attività fisica di solito aumenta (passeggiare, nuotare, fare attività sportive sono per molti il punto focale delle ferie!) e quindi consente di bruciare con maggiore efficienza una parte degli eccessi alimentari, il ritorno alla vita quotidiana comporta spesso maggiore sedentarietà e quindi una spesa energetica più ridotta. Da ultimo, la ripresa di abitudini di vita più corrette favorirà una rapida ripresa di funzioni digestive normali, eliminando quei disturbi (dispepsia, turbe dell’alvo) che di frequente ci portiamo dietro al ritorno dalla ferie”.
Allarme obesità
Un articolo pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine ha esaminato l’effetto di sovrappeso e di obesità in 195 nazioni negli ultimi 25 anni. Il bilancio al 2015 parla di 107,7 milioni di bambini e 603,7 milioni di adulti nel mondo (prevalenza del 5% nei bambini e del 12% negli adulti).
Secondo i dati riportati dal New England Journal of Medicine, afferma la professoressa Patrizia Burra, gastroenterologa dell’Università di Padova, l’obesità sarebbe responsabile di 40 milioni di decessi (il 7% delle morti totali).
La lista nera dell’obesità
La prima causa di morte correlata all’obesità sono le patologie cardiovascolari, seguite dal diabete. Obesità e diabete di tipo 2 si associano inoltre ad un aumentato rischio di tumori.
La review pubblicata su Current Opinion in Gastreoenterology aggiunge a questa lista nera dei problemi causati dall’obesità anche il rischio di sviluppare calcoli biliari e pancreatiti acute.
Pancreatite acuta: i numeri fanno riflettere
La pancreatite acuta rappresenta attualmente negli Stati Uniti una delle più frequenti cause di ricovero ospedaliero per patologie gastroenterologiche (ogni anno vengono ricoverati in Usa oltre 275 mila pazienti e in Italia circa 15-20 mila casi l’anno). Sia l’incidenza che la gravità delle forme di pancreatite hanno mostrato un notevole aumento negli ultimi trent’anni, e secondo gli esperti uno dei fattori che maggiormente ha contribuito è l’obesità.
In particolare sarebbe l’obesità viscerale, ossia il grasso addominale, ad avere il maggior impatto come uno dei maggiori responsabili delle pancreatiti acute.
Fonte:
Redazione
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