Voglia di Salute: ma la Volontà?

380
Tempo di lettura: < 1 minuto

 

 

 

Sono 3 gradini molto simili, però  per salirli uno dopo l’altro ci si accorge che ognuno d’essi è progressivamente non solo più solido, ma al caso più arduo: il Desiderio, la Voglia e la Volontà.
Ad esempio: si può avere ‘sfumatamente’ il desiderio di smettere di fumare che perdurando può, evolversi  in voglia, magari a tratti frustrantemente e a lungo pure ‘sofferta’.
Ma per smettere veramente bisogna arrivare alla Volontà. 
E, come ben sappiamo, la voglia ce l’hanno – o almeno la dichiarano -in tanti: ma pochi riescono a metterla in pratica con tutta la necessaria Volontà.
E’ vero: il vizio delle sigarette è anche & soprattutto una questione di Salute.
 Ma parlarne adesso e qui è per farne un esempio e un apologo ben più vasti.
Il desiderio di star bene in salute è ampiamente naturale.
La  voglia di comportarsi conseguentemente/coerentemente per realizzare tale desiderio è più che ampiamente cedevole di fronte alle tante-tantissime-troppe altre priorità che vi frapponiamo/anteponiamo.
La Volontà poi…
Ovvero tutta la Scienza  Medica e tutti i suoi progressi culturaltecnologici vedono brutalmente tranciata al ribasso la propria efficacia se ad essa non concorre/partecipa una solida & determinata Volontà [mica solo voglia] del Paziente di adeguarsi a quanto/poco o tanto gli si suggerisce/raccomanda/indica per la sua Salute e ben-essere.
Insomma: OK per le cure migliori: tanto meglio se gli si permette di  divenire/rivelarsi ottime sostenendole non con lunatica voglia bensì con lucida e determinata Volontà.
Come dire: non basta pregare e accendere candele e ceri a San Gennaro perché ci faccia vincere la lotteria: da parte nostra dobbiamo metterci la Volontà pratica di comprare almeno un biglietto…

The following two tabs change content below.

Sergio Angeletti

Presidente vicario dell'ASMI­ - Associazione Stampa Medica Italiana nell'FNSI­ - Federazione Nazionale Stampa Italiana. Maggiori info sul nostro collaboratore