Può la scienza, con i suoi studi e la sua esperienza salvare l’uomo dalla morte o è importante credere, pregare, amare per sopravvivere?
Pablo Picasso, Scienza e carità, 1897, Barcellona, Museo Picasso
Una stanza grigia, un medico e una suora accudiscono una malata, dal volto stanco e spaventato.
Quella donna se ne sta immobile sdraiata nel letto, incapace di lottare e reagire.
Pablo Picasso, il grande artista spagnolo che diventerà il principale esponente del Cubismo realizzò quest’ opera a soli 16 anni.
Giovane ma già così maturo, indaga nella tela la tematica della malattia e il diverso approccio, per certi versi conflittuale, tra scienza e religione.
Può la scienza, con i suoi studi e la sua esperienza salvare l’uomo dalla morte o è importante credere, pregare, amare per sopravvivere?
I due diversi metodi sono esemplificati da un dottore, simbolo della ragione e da una suora, emblema del fuoco della carità.
La visione del giovane Picasso, per quanto drammatica, risulta essere estremamente pacifica e unificante: le figure si impegnano e credono nel loro positivo e benefico apporto: il medico, nel quale Picasso ritrae suo padre, tocca il polso della donna, mentre la suora, con in braccio la figlia della sventurata malata, le porge dolcemente una tazza.
La prima fase pittorica di Picasso che tutti conosciamo è quella del famoso Periodo Blu (1901-1904) caratterizzata da tele giocate su toni freddi blu e turchesi, dove vengono ritratti soggetti poveri, diseredati, emarginati in quadri connotati da una vena piuttosto malinconica, che sarà in parte superata nel Periodo Rosa (1904-1907), dove i toni si fanno molto più vivaci e compaiono gli arlecchini, i soggetti legati al mondo del circo.
Dunque Picasso si concentra sull’uomo: e, ancor prima di indagare i bassi strati della società, come farà successivamente, riflette sulla malattia, sul salvifico apporto che possono dare, sebbene in maniera diversa, scienza e religione.
Quell’uomo verrà poi frammentato, sezionato, indagato in tutte le sue sfaccettature, proprio come fa un medico ma in maniera quasi ossessiva, per soddisfare la sua sete di verità e conoscenza.
Mira Carboni
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