L’argento colloidale

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Una sospensione di particelle d’argento ultrafini in un liquido. Spesso associato alla cura di diverse malattie, che vanno dall’AIDS, al cancro e al diabete. Ma, esiste qualche prova che funzioni e, cosa più importante, quanto è sicuro?

Storicamente l’argento è stato l’antimicrobico di prima scelta prima dell’introduzione degli antibioticiTuttavia, oggi su internet troviamo diversi prodotti di argento colloidale sul mercato, di solito destinato all’uso esterno, spesso però anche con indicazioni per somministrazione orale, pur essendoci poche prove a sostegno della loro efficacia. L’argento colloidale agisce come catalizzatore, disabilitando l’enzima che tutti i batteri unicellulari, virus e funghi utilizzano per metabolizzare ossigeno. Quindi soffocano, e apparentemente senza alcun danno per gli enzimi umani o altri processi metabolici; e a dire il vero pochi farmaci convenzionali possono affermare di essere così specifici.

Alcuni studi in provetta suggeriscono che l’argento colloidale è un potente agente anti-microbico

In uno studio, soluzioni di argento colloidale con una concentrazione di argento di 30 ppm (parti per milione) o superiore sono stati in grado di uccidere i batteri Staphylococcus aureus causa di diverse condizioni patologiche, da acne a polmonite. In un’altro studio, ricercatori in India e negli Stati Uniti hanno testato una soluzione argento liquido insieme a 19 antibiotici contro sette ceppi batterici, esclusi quelli resistenti. Su 96 test, la combinazione è stata efficace eccezion fatta per due.

Non esistono studi clinici sull’uomo

Quello che manca veramente è la ricerca sugli essere umani, sino ad oggi si è dimostrata non sufficiente. Anche se l’argento colloidale può uccidere i batteri e altri microbi in una provetta, non c’è alcuna garanzia che i risultati siano gli stessi nelle persone. Inoltre, a mia conoscenza, non ci sono studi clinici che dimostrino che l’argento colloidale è efficace contro eventuali condizioni specifiche di salute. Tuttavia, con l’assunzione di alte dosi di argento colloidale sono stati riferiti casi di vomito, diarrea, convulsioni ed anche il coma.

Quindi cosa si nasconde dietro all’argento?

Secondo alcuni rapporti, la maggior parte del pericolo che sta intorno all’argento colloidale è legato al fatto che non sappiamo esattamente quanto argento vi sia nella soluzione e/o quale sia la dimensione delle particelle d’argento. Anche se l’etichetta del prodotto può sembrare chiara, il termine ‘ppm’ non si riferisce al numero di particelle nella soluzione, ma al loro peso. Particelle di argento possono variare da 0,005 a 0,015 micron di diametro, e minore è il diametro, maggiore è il numero di particelle (e peso). Ciò significa che un prodotto con una concentrazione di 5 ppm con una granulometria media di 0,005 micron conterrà più particelle d’argento rispetto ad un prodotto di 25 ppm, con una dimensione media di 0,015 micron.

In definitiva, mentre i produttori di argento colloidale insistono sul fatto che i loro prodotti sono sicuri ed efficaci, fino a quando non verrà fatta una opportuna ricerca e quindi una etichetta più informativa –non sappiamo se l’ azione dell’argento assunto per somministrazione orale sia vera o meno.

In Europa con il regolamento 1170 del 2010 non è più ammesso l’uso interno per l’argento colloidale. Questa limitazione non esiste in altre parti del mondo dove l’uso interno non è vietato.

L’uso topico ha dimostrato effetti positivi

Mentre ci sono poche prove che sostengono l’uso orale dell’argento colloidale, diversi studi suggeriscono che i composti d’argento applicati per via topica possono essere un trattamento utile per ustioni e altri tipi ferite. Famosissimo è la sulfadiazina argentica in crema topica che unisce nitrato d’argento con un antibiotico sulfamidico. Ultimamente, medicazioni impregnate all’argento hanno guadagnato popolarità, principalmente per l’aumento di batteri resistenti agli antibiotici. In laboratorio l’argento ha infatti dimostrato attività antibatterica contro una vasta gamma di batteri, compresi i ceppi resistenti agli antibiotici. Nella sperimentazione sull’uomo, l’argento mostra in generale “effetti positivi” sulle ferite con infezione cronica.

Consigli dell’Health Coach

È importante per ognuno di noi sentirsi liberi di poter accedere alle forme di cura che più si avvicinano al nostro stare bene. Quindi ben venga la medicina integrativa e la medicina naturale, innamorati delle natura e delle grandi potenzialità curative che la natura offre.

Tuttavia, tutto ciò che esiste in natura in alcuni casi può far bene ed in alcuni casi al contrario può far maleQuindi cerca ed affidati ad un professionista della salute che si avvicini il più possibile al tuo sentire e confrontati con lui.

Fonti:
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J Clin Nurs, 2008; 17: 1973-85
Curr Sci 2006; 91: 926-9
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Neurology 2004; 62: 1408-10
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