I cereali sono alla base dell’alimentazione umana da secoli, ma soltanto una maggiore consapevolezza nella loro produzione e consumo consente il mantenimento di una dieta più sana ed equilibrata anche nel rispetto delle intolleranze alimentari.
Sin dall’antichità i cerali hanno ricoperto un prezioso ruolo nell’alimentazione, tanto da essere raffigurati dagli antichi romani come una donna con una spiga in mano, chiamata Cerere, la dea della terra e della fertilità, della nascita e dei raccolti. Un nome che ha radici profonde e che nell’antica lingua indoeuropea significa“colei che ha in sé il principio della crescita”. Infatti i cerali sono un’importantissima fonte di energia per il nostro organismo, grazie al loro contenuto di carboidrati sia semplici (glucosio e fruttosio) che complessi (amidi), e un toccasana per il nostro intestino in quanto ricchi di proteine e fibre che, convogliando i liquidi nell’intestino, favoriscono il transito e l’assimilazione degli alimenti.
Oggi giorno abbiamo una vastissima gamma di prodotti alimentari a base di cerali (grano saraceno, frumento, farro, orzo, riso, segale, avena, miglio, quinoa, amaranto, mais, bulgur, ecc.) che, come la pasta, il pane, grissini, cracker, biscotti, bevande, ma anche prodotti per la cosmetica (creme, detergenti, oli), rientrano negli schemi nutritivi di tutti durante l’intero arco della giornata.
Anche i nutrizionisti sottolineano l’importanza di una dieta ricca di cereali, preferendo ai raffinati quelli integrali che contengono importanti nutrienti.
Il ruolo dei cereali nello sviluppo della civiltà
Come scrive Y. Harari nel suo capolavoro “Da animali a dei”, i cereali hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle civiltà, permettendo la trasformazione delle popolazioni da nomadi e cacciatori a stanziali ed agricoltori. Si è trattata di una vera e propria rivoluzione (agricola) e come tale ha avuto effetti non solo benefici. Infatti sembra che la faticosissima coltivazione dei grani abbia reso l’ uomo schiavo: egli non era certo abituato a zappare o ad irrorare i campi sotto al sole cocente.
Dunque perché lo faceva? Perché i cereali garantivano una gloriosa produttività, facendo svanire la preoccupazione del cibo e assicurando una ricchezza economica futura. Si può dire pertanto che questi chicchi fanno parte del nostro patrimonio genetico e non possiamo farne a meno.
La cereal-fobia: da dove nasce?
Nel 2012 il Ministero della Salute italiana lancia l’allarme circa la “Questione inerente alla valutazione dell’impatto delle micotossine sulla filiera agroalimentare del grano duro” (nr. 398), ripresa da più giornali con il titolo “Mais cancerogeno”.
Cosa sono le micotossine? Sono muffe che crescono naturalmente come segno di decomposizione e che si manifestano in prodotti animali e vegetali.
L’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC) e l’Autority Europea per la Sicurezza del Cibo (EFSA) hanno affermato che le micotossine rappresentano la causa principale di importanti modificazioni del sistema immunitario e dello sviluppo di disturbi a livello oncologico, gastrointestinale e renale. Questo, in aggiunta al crescente numero di persone affette da celiachia o intolleranti al glutine, ha contribuito ad una progressiva riduzione dei cereali dalle nostre abitudini alimentari.
Pertanto l’Unione Europea ha imposto, a partire dal 2012, controlli più ristrettivi sulla sicurezza, i campionamenti e le analisi della percentuale di micotossine ammesse negli alimenti, che hanno reso il consumo dei cerali ancora più sicuro.
Va comunque ricordato che non tutte le muffe sono tossiche, come ad esempio quelle presenti in alcuni formaggi, tra cui il gorgonzola.
Gestire il problema della celiachia
Per quanto riguarda la celiachia o l’intolleranza al glutine è necessario specificare che il glutine non è di per sé una molecola tossica per l’organismo. Questa affermazione vale soltanto se si tiene conto del rapporto tra sensibilità individuale e consumo di quantitativi di glutine elevati o non naturali.
Attualmente ci sono sul mercato diversi prodotti per chi soffre di celiachia, tra cui i cereali e pseudo-cereali senza glutine come l’amaranto, la quinoa e il grano saraceno. La disponibilità di questi prodotti rappresenta un significativo passo avanti per garantire un adeguato apporto di nutrienti in soggetti celiaci, nonché un preferibile sostituto a pasta o altri prodotti alimentari composti da farine raffinate.
Come garantire quindi una sana alimentazione? Attraverso una responsabilizzazione dei produttori nella produzione di materie prime di qualità e una maggiore consapevolezza da parte consumatori durante il loro acquisto. Prediligere farine integrali non basta, la ricerca di informazioni, anche se faticosa, è necessaria.
Note Ministeriali:
Decreto Ministeriale 17 dicembre 2013– Disposizioni applicative dell’articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica 9 febbraio 2001, n. 187, concernente la revisione della normativa sulla produzione e commercializzazione di sfarinati e paste alimentari
Regolamento 252/12/CE della Commissione del 21 marzo 2012 – Stabilisce i metodi di campionamento e di analisi per il controllo ufficiale dei livelli di diossine
Decreto interministeriale n.7535 del 23/12/2013 – concernente le disposizioni applicative di cui all’ articolo 12 del DPR 9 febbraio 2001 n. 187, riporta le istruzioni per la rilevazione delle produzioni di sfarinati o paste difformi destinate alla spedizione verso i Paesi dell’Unione europea
Redazione
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